«E cosa mi dici di tuo padre?» chiese quello che alcuni minuti prima William aveva soprannominato Prezzemolo. Era dentro quella stanza, che avrebbe fatto diventare claustrofobica anche la persona meno claustrofobica del mondo, da un'ora e non aveva fatto altro che rispondere a domande noiose, monotone. A che ora ti sei svegliato, cosa hai fatto a scuola, da quanto sapevi della sua sparizione, di chi credi siano i bigliettini eccetera eccetera eccetera. Stava odiando tutto quello, sul serio. «Non mi piace parlarne. Possiamo evitare il discorso?» chiese William, con una punta di ironia nella voce. Sapeva che quello era un interrogatorio e che gli avrebbe solo salvato la pelle rispondere sinceramente, senza esitare. Eppure, non voleva continuare. Non era colpevole, fine. Nessuno aveva un min