Capitolo 6

693 Words
Il neoimperatore Charles Zilberg avanzava con passo deciso nel suo nuovo ufficio, il peso delle preoccupazioni gravava sulla sua mente. La sparizione di Colton Steward e Luca Salvati era un colpo duro per i suoi piani. La ragazza, in particolare, avrebbe potuto essere un elemento chiave nella creazione di cloni invincibili, e la sua scomparsa minacciava di vanificare mesi di preparazione. L'ira gli contorceva i lineamenti, il suo sguardo era carico di frustrazione. La porta si aprì senza preavviso. Jennifer, sua figlia, entrò con un'espressione severa e si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania. "Non ci sono tracce di Morris," disse senza preamboli. "Ho controllato tutte le nostre proprietà, ma è scomparso. Ho il sospetto che si sia unito ai ribelli." Charles si passò una mano tra i capelli grigi, il volto impassibile, ma dentro di sé già sapeva la verità. Morris non aveva mai condiviso la sua sete di potere, a differenza di Jennifer, che aveva cercato di accrescere la sua influenza sposando Adam, prima che lui la abbandonasse senza esitazione. Mentre il neoimperatore rifletteva sulle prossime mosse, inconsapevole del pericolo imminente, l'ex imperatore Adam stava radunando un esercito. Un esercito fatto di mondi che Charles ignorava, accecato dalla sua corsa al potere. Nel cuore del rifugio dei ribelli, Colton era sdraiato sul letto, perso nei suoi pensieri. Da quando erano arrivati, Luca era spesso con la sua famiglia, lasciandolo solo con le proprie incertezze. Il muro che aveva eretto attorno al suo cuore si stava sgretolando, e il motivo era chiaro: Luca. Il pensiero lo turbava e al contempo lo elettrizzava. La porta si aprì, interrompendo il flusso dei suoi pensieri. Luca lo osservava con i suoi profondi occhi azzurri. "Ti stavo cercando," disse con un sorriso. "Sono giorni che non ci vediamo e... mi sei mancato. È strano, lo so, ci conosciamo da poco, ma..." Colton non lo lasciò finire. Si alzò dal letto e la prese per la vita, le labbra si schiacciarono sulle sue in un bacio ardente. Luca rimase sorpreso per un istante, poi si arrese al desiderio. Le loro lingue si intrecciarono, il bacio si fece più profondo, più urgente. Quando si staccarono, Colton appoggiò la fronte sulla sua, respirando affannosamente. "Anche tu mi sei mancato," ammise con un sorriso malinconico. "È troppo presto per dire cosa sia questo... ma so che lo sento." Luca lo baciò di nuovo, con più passione, lasciandosi trasportare. Colton la sollevò e la adagiò sul letto, unendo i loro corpi in un abbraccio infuocato. Nel rifugio dei ribelli, il pericolo era onnipresente, ma in quell’istante, l’unica cosa che contava era il battito dei loro cuori. Nel rifugio dove Jared e Vittorio avevano trovato una casa, la piccola Cleary giocava con Thomas e Sirius, i figli adottivi di Carlos e Clarence. Attorno a loro regnava un’apparente tranquillità, mentre gli adulti discutevano della battaglia imminente. Carlos era seduto tra le braccia di Clarence, il loro legame più forte che mai. Adam stringeva Morris con affetto, il suo sguardo colmo d’amore per l’uomo che gli aveva dato un nuovo motivo per combattere. Jared osservava la scena con un sorriso soddisfatto, felice di vedere suo fratello finalmente sereno. Adam ruppe il silenzio. "Dobbiamo convincere i soldati che mi sono rimasti fedeli a tradire il nuovo imperatore." "Se sapessero che sei vivo," rispose Jared, "non esiterebbero." Gli altri annuirono. La riunione si concluse con un piano abbozzato e la consapevolezza che il tempo stringeva. Le coppie si dispersero, cercando un momento di quiete prima della tempesta. Nella casa che Adam e Morris condividevano da un mese, la notte portava un senso di calma irreale. Il biondo osservava Morris con occhi pieni di desiderio e amore. Si baciarono, lentamente all’inizio, poi con più fervore. Il calore tra loro crebbe, il bisogno si fece pressante. Adam lo prese tra le braccia e lo portò a letto, unendosi a lui in una danza di passione e devozione. Ma mentre l’amore li avvolgeva, il destino muoveva le sue pedine. Il male si preparava a colpire, e il loro mondo era destinato a cambiare ancora una volta. Il tempo per la pace era finito: la guerra era alle porte.
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