Il giorno seguente mi svegliai in tarda mattinata, il lungo viaggio e tutti gli eventi che si erano verificati il giorno precedente mi avevano stancata molto, quella lunga dormita era stata salutare. Mi sentivo molto bene e pronta a svolgere il mio lavoro. La colazione mi fu servita in camera, quindi avrei condiviso con il signor Mancini solamente il pranzo. Scesi al piano di sotto che era già mattino inoltrato e mi diressi al salone da pranzo in cerca di Trudi, lo trovai intento ad apparecchiare la tavola. Appena si accorse della mia presenza: -Buon giorno signorina, ben alzata, ha riposato bene nel suo nuovo letto?...- Mi chiese gentilmente. -Benissimo...Grazie, volevo chiederle se nel castello abitano altre persone oltre a quelle che mi sono state presentate?...Perché ieri sera...Mentre mettevo fuori il carrello della cena qualcuno mi stava osservando nel corridoio nascosto nel buio. Sono più che sicura che non appena ho richiuso la porta abbia sferrato un grosso pugno su di essa e...mi sono impaurita- Dissi abbastanza preoccupata. Dopo un primo momento di silenzio sembrava sconvolto dalle mie parole, lo notavo dal pallore che gli aveva invaso il viso. -No, non ci abita nessun altro all'infuori di coloro che le sono stati presentati- Rispose agitato. Quindi in questo grandissimo castello ci abitiamo solamente in cinque, il signor Mancini, il signor Trudi, i due camerieri di servizio ed io, è veramente sprecato tutto questo spazio solamente per così poche persone, pensai. Comunque la risposta di Trudi mi tranquillizzò, anche se mi sembrava strana la sua agitazione quando rispondeva alla mia domanda. La stanchezza del giorno precedente era parecchia e forse mi aveva fatto immaginare cose strane, non volevo più pensare a quelle stupidaggini così chiesi a Trudi se potevo esplorare il castello, ero molto curiosa di visitare le sue stanze -Certo...Può andare dove vuole, ma si ricordi, che prima che faccia buio deve rientrare nella sua camera- -Perché?..- Chiesi incuriosita, che cosa c'è il coprifuoco? Mi venne da pensare, ma non dissi nulla. -Come le avevo accennato ieri fuori è molto pericoloso perché viviamo nella foresta e di notte potrebbero avvicinarsi degli animali- Rispose. -E...Dentro il castello?..- Chiesi ancor più incuriosita. -Dentro il castello dato che siamo in pochi ad abitarlo l'illuminazione non copre tutte le stanze, quasi tutta l'ala Est è disabitata e non c'è elettricità. Se lei dovesse trovarsi in quella parte del castello di sera si troverebbe nel buio più completo e farebbe fatica a ritornare in quest'ala- Spiegò cercando di tranquillizzarmi. Soddisfatta delle sue spiegazioni mi congedai da lui dicendo che avrei iniziato la mia esplorazione. Entrai nell'ala Est da una porta che mi indicò uno dei camerieri intenti a spolverare il mobilio al salone d'ingresso. Rimasi molto colpita da quel luogo mi sembrava di essere stata catapultata in un altro secolo. Tutto era molto antico, sopra i tavoli c'erano ancora i candelabri con le candele consumate. Mi recavo di stanza in stanza ognuna aveva un camino ed era arredata con mobili antichi e molto curati. Nonostante fossero così antiquate, le stanze erano pulite e ben tenute. Mi chiedevo come avessero potuto prendersene cura solamente due camerieri. In ogni stanza c'erano degli affreschi raffiguranti uomini dai bellissimi volti. Mi soffermai su quello di un giovane dai capelli molto scuri e con gli occhi di un sorprendente color azzurro. Rimasi per qualche minuto incantata ad osservare quel magnifico volto, mi resi conto che era quasi ora di pranzo il ché mi fece ritornare frettolosamente al salone, sapendo come la pensasse il signor Mancini sulla puntualità. La giornata proseguì tranquilla, avevo notato un cambiamento di comportamento del signor Mancini nei miei confronti rispetto al giorno precedente. I suoi occhi neri che gli donavano uno sguardo intenso si soffermavano spesso sul mio viso incrociando il mio sguardo, che io distoglievo. Quello sguardo così penetrante mi metteva leggermente a disagio e non riuscivo a capirne il motivo. Comunque il pomeriggio trascorse velocemente e la sera ritornai nella mia camera passando il resto del tempo davanti alla tv, tanto che altro avrei potuto fare?...Ero pronta per mettermi a letto avevo già indosso la camicia da notte ma, un rumore proveniente fuori la porta mi fece sobbalzare, sembrava che qualcuno si fosse fermato dietro di essa. Mi feci coraggio e l'aprii di scatto non so dove avevo trovato la forza di compiere quel gesto ma volevo essere sicura di non essere pazza visto l'accaduto della sera precedente. Ciò che vidi dinanzi a me mi fece rimanere di stucco, un bellissimo giovane mi stava osservando senza pronunciare una parola avrei giurato... Che il viso che avevo dinanzi fosse lo stesso dell'uomo dell'affresco dell'ala Est.