Capitolo Tre

2100 Words
“Che cosa ti hanno detto i tuoi quando hai detto che andavi a vivere nella stessa casa di un’alfa?” Chiese Stuart al suo amico Kurt, conosciuto all’università, e a conoscenza di essere un’omega, lo aveva difeso quando alcuni alfa lo avevano attaccato quando era andato in calore in mezzo al campus una volta. Da quel giorno erano rimasti amici e anche adesso che si era trasferito in California era felice di stare insieme al suo amico. “Mio padre non sa proprio niente, pensa che venga a vivere con te e un altro ragazzo beta.” Quelle parole non sconvolsero Stuart, conosceva bene il padre di Kurt, era un’alfa molto severo. Caporale dell’esercito, convinto che gli omega non dovessero fare altro che obbedire agli alfa e fare figli. Quando aveva avuto la conferma che il suo unico figlio era un’omega, era diventato ancora più severo, e l’idea che suo figlio andasse a vivere da un’altra parte del mondo non gli andava a genio, soprattutto se avesse saputo che andava a vivere con un alfa. Kurt appena arrivò alla casa si innamorò subito della casa di legno con le grandi finestre pensò che quel posto avrebbe potuto viverci anche il conte Dracula, ben inteso con una bella serratura alla porta della camera da letto. Lo scenario era isolato e boscoso e, sebbene ci fossero altre case nei dintorni, i vicino non si facevano sentire e raramente vedere. Il cortile sul davanti, piccolo e leggermente digradante, era circondato da alberi e cespugli, mentre il retro della casa era praticamente a strapiombo sul Canyon. La vista era spettacolare. Avevano in programma di livellare il terreno laterale per costruirvi una piscina, lo informò Stuart, appena ne avessero avuti i mezzi, e il modo in cui aveva usato il plurale diede a Kurt l’impressione che Stuart e Tristan fossero comproprietari della casa con Seth, e non soltanto inquilini. L’amico continuò poi a raccontare che lui e Tristan per il momento si sarebbe accontentati di una tinozza riscaldabile, ma Seth aveva sentito dire che erano pericolose e si era rifiutato di acquistarla. E questo convinse Kurt su chi aveva l’ultima parola sulla gestione della casa. C’erano quattro camere da letto e due bagni e lo scantinato era abitabile, cosa abbastanza insolita in una casa della California del Sud. Seth, infatti, l’aveva trasformata in una specie di palestra. Una spaziosa e moderna cucina, una sala da pranzo- soggiorno e una lavanderia completavano la casa. Tutte le stanze erano ampie e quattro persone potevano viverci più che comodamente. L’arredamento rifletteva il gusto e le possibilità finanziarie di ognuno degli occupanti la casa e il risultato era di intimità e calore, come in una vera famiglia. Kurt rimase entusiasta. Tuttavia, non aveva ancora fatto la conoscenza di Seth e si sentiva sempre più nervoso a mano a mano che il momento si avvicinava.  D’un tratto sentirono la porta sbattere e il rumore di passi. “Oh, bene.” Disse Stuart. “è arrivato.” Tristan, che li aveva accompagnati nella visita della casa, notò la trepidazione di Kurt e lo rassicurò. “Seth è un amore. Senza nemmeno rendertene conto comincerai a considerarlo come uno di noi.” Lui ridacchiò e dubitò di arrivare a tanto. E appena lo vide non ebbe più alcun dubbio. Non era il tipico alfa con tanti muscoli, ma non aveva di certo niente da inviare agli altri alfa. Era circa una decina di centimetri più alto di lui, il corpo asciutto e muscoloso. I capelli castano chiaro avevano riccioli naturali, una dote che molte persone gli invidiavano. Aveva una abbronzatura dorata che metteva in risalto gli occhi color topazio e l’aria di uno che passa molto tempo sulla spiaggia. Sembrava molto più giovane di quanto non fosse e Kurt scoprì in seguito che aveva cinque anni più di lui. Forse era solo il taglio di capelli a ringiovanirlo perché, guardandolo meglio, notò alcune piccole rughe intorno agli occhi e alla bocca che risultavano più evidenti quando dormiva, Kurt si sarebbe chiesto spesso se fossero dovute al troppo tempo passato all’aria aperta oppure fossero i segni di qualche dispiacere. Seth gli rivolse uno sguardo così penetrante e inquisitorio che sembrava volesse cogliere nei tratti del suo viso la storia della sua vita. Poi, all’apparenza soddisfatto per quello che aveva visto, si girò verso il frigorifero alla ricerca di qualcosa con cui farsi un sandwich. “La tua quota per l’affitto e di trecento dollari al mese.” Lo informò senza alcun preliminare. “Devi versarli su un conto corrente che abbiamo in comune non oltre il venticinque di ogni mese. Ci occupiamo a turno della contabilità e il tuo inizierà il primo dicembre. Ognuno di noi dà un contributo di quaranta dollari alla settimana per la spesa. Ovviamente noi abbiamo tutti dei cellulari, ma nel caso dovessi utilizzare il telefono di casa per chiamare fuori dallo stato, dovrai pagare tu la bolletta.” Kurt fece un rapido calcolo mentale. La cifra finale l’avrebbe terrorizzato se fosse stati ancora a Springfield nell’Illinois, ma adesso capiva perché a Los Angeles gli insegnanti erano pagati molto di più che nel resto del paese. Ne avevano bisogno per poter affrontare il costo della vita. Prima di accettare la proposta fattale da Stuart aveva chiesto informazioni in giro e aveva scoperto che non gli sarebbe stato facile trovare un appartamento in un quartiere decente per meno di cinquecento dollari al mese. Senza dubbio dividere le spese generali della casa in quattro sarebbe stato più conveniente che sostenerle da solo. Al momento la cifra per il mangiare gli sembrò esorbitante ma ne capì il motivo subito dopo esser stato al supermarket. “Dividerai la stanza da bagno con Stuart e farete le pulizie a turno.” Continuò Seth, andando avanti e indietro dal frigorifero al tavolo per prepararsi il sandwich più incredibile che Kurt avesse mai visto. “Della tua camera te ne occuperai solo tu e il tuo giorno di lavanderia è il martedì. Tutti insieme il sabato mattina facciamo le pulizie del resto della casa. Non facciamo uso di droga.” Proseguì, aggiungendo due fette di prosciutto affumicato su una mistura nauseante di burro di arachidi, senape, pane di segale e peperoni. “E non portiamo in casa nessuno che abbia della roba addosso. Puoi invitare gente in camera tua a qualsiasi ora, ma devi sempre comunicare i tuoi impegni serali in modo che gli altri si possano regolare per l’uso degli spazi in comune. Ci alterniamo per cucinare la cena, ma ognuno prepara da sé la propria colazione e il pranzo. Lo stereo deve essere spento alle undici di sera a meno di un accorto di tutti gli altri membri. Siamo tutti dei lavoratori. Per le feste ci vuole un preavviso di due settimane, ma gli ospiti di una notte sono permessi a patto che non disturbino la nostra routine. E un’altra cosa.” Aggiunse, raccogliendo il sandwich e dirigendosi verso la porta, “non mi piace fare la parte del buttafuori; perciò, attento alle persone che ti porti in casa.” “è peggio di un padre.” Mormorò Stuart prendendolo da parte. “Fa il terzo grado a ogni persona che invitiamo a casa.” “Guarda che ti ho sentito, Stu.” L’interruppe lui, infilandosi la giacca. “Buon per te che sono in ritardo.” E senza dire un’altra parola addentò il sandwich e uscì. Kurt lo guardò con un misto di divertimento e indignazione e fu molto tentato di seguire il suo esempio. Era evidentemente che non avrebbe mai funzionato. Lui cercava l’indipendenza, ma avrebbe fatto meglio a tornare dalla madre perché aveva la netta impressione che Seth Mason fosse un’alfa molto meno tollerante di suo padre. Trovava meno complicato cercare di farcela da solo piuttosto che vivere secondo quella disciplina quasi militare. Inoltre, gli altri due erano fortunati ad essere beta, per lui invece sarebbe stato difficile come omega poter vivere con un’alfa, con la paura che a ogni calore potesse essere aggredito da lui. “Povero Kurt.” Disse con un sorriso comprensivo. “Devi sentirti come se fossi capitato in una casino! Ma non ti devi preoccupare per quanto Seth sia un’alfa a tutti gli effetti e molto rispettoso di ogni omega, il nostro ex coinquilino era un’omega come te, e nel periodo del suo calore, lui rimaneva sempre tre giorni fuori di casa per permettere a lui di potersi sentire libero di andare in giro per la casa senza nessun pericolo. E siamo sicuri che farà lo stesso con te.” “Poi…” continuò Tristan. “Non ha mai voluto avere niente a che fare con gli omega, per lui sono troppo impegnativi, le sue conquiste che siano uomini o donne sono sempre beta. Quindi tu sei al cento per cento al sicuro.” Stuart gli posò la mano sulla spalle e gli disse: “Rimani qualche giorno con noi almeno, per vedere come funziona. Non devi darci una risposta definitiva finché non sei sicuro di aver avuto il posto.” Così, durante i due giorni successivi passati alla ricerca di un posto di insegnante di educazione fisica in un liceo delle vicinanze, rimase in quella casa e osservò con interesse la situazione prima di prendere una decisione. Scoprì che quanto gli avevano raccontato Stuart e Tristan corrispondeva alla verità. Vivere con Seth era facile e divertente e in qualsiasi occasione si comportava benissimo con loro. Anche se in fondo sospettava che stesse forse facendo del suo meglio per convincerlo. Li intratteneva con racconti divertenti, li portava fuori a cena o a visitare alcuni dei posti più belli di Los Angeles. Nel giro di due giorni, già Kurt sorrideva ripensando alla sua iniziale riluttanza. Dopotutto gli alfa non erano schiavi dei loro istinti animali più di quanto lo fossero gli omega, e solo perché delle persone di generi diversi convivevano sotto lo stesso tetto non era detto che ciò dovesse comportare inevitabilmente un’orgia continua. Erano nel ventunesimo secolo, perciò tanto valeva rilassarsi e divertirsi. Accettò l’offerta del provveditorato di Los Angeles di cominciare in Autunno. La vicinanza della scuola alla casa fu un’ulteriore ragione che lo spinse a restare. Durante l’estate fece il personal trainer in una palestra privata con l’accordo che se l’avesse desiderato l’avrebbe potuto rifare anche nelle estati successive. Perciò si sentì ormai sistemato. Fu semplice capire subito perché Tristan e Stuart avevano considerato la loro situazione ideale. Loro quattro insieme stavano davvero benissimo. Non avevano nessuno dei problemi economici che affliggevano il resto della popolazione, avevano trovato un perfetto modus vivendi e nessuno di loro si sarebbe lasciato mai tentare dal matrimonio o da un rapporto insoddisfacente, avendone ormai tutti i vantaggi, sicurezza, compagnia e stabilità economica. Kurt riusciva benissimo a concepire di poter invecchiare insieme a loro senza mai lamentarsi. Per loro era molto rassicurante poter contare sulla presenza di una persona rassicurante come Seth in casa, disponibile per qualsiasi necessità, come un guasto alla macchina o altre piccole riparazioni per allontanare visitatori indesiderati o per accompagnarli alle feste. Ed era evidente che la situazione andava benissimo anche per lui. Se aveva bisogno di farsi attaccare un bottone o di un consiglio su un flirt andato male, sapeva sempre a chi rivolgersi. C’era sempre qualcuno con cui parlare, con cui confidarsi. Beh, naturalmente c’erano anche piccoli litigi e malumori come in qualsiasi altra famiglia, ma il fatto miracoloso era che si volevano molto bene l’un l’altro. Non è detto che con altra gente non avrebbe funzionato, ma loro formavano un gruppo davvero vincente. Si, era una situazione proprio ideale. E non ci volle molto prima che Kurt capisse che cosa avesse voluto dire Tristan quando l’aveva avvertito che avrebbe finito col considerare Seth proprio come loro. Poteva benissimo immaginare che fosse cresciuto in una casa piena di gente di genere diversi non tutti alfa. Questo lo capì al suo primo calore che avvenne una settimana dopo il suo arrivo.  Seth, aveva sentito l’arrivo del suo calore immediatamente essendo un’alfa, per tre giorni non si era fatto vedere, facendosi sentire solo al telefono. Tristan e Stuart, dissero a Kurt, che Seth aveva deciso di rimanere fuori casa per rispetto verso di lui, e per potergli dare la libertà di andare in giro per casa, senza che il suo istinto di alfa prendesse il sopravvento. Ed in quegli anni, ogni volta che venivano i tre giorni di calore, ringraziava Seth per il suo rispetto verso di lui e il suo essere omega. Se fosse stato un altro alfa, non ci avrebbe pensato due volte a possederlo e farlo diventare il suo amante.  
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