Continuammo la conversazione parlando delle nostre vite che erano state abbastanza belle fino ad allora, mi voltai verso Creola che era sempre distesa sul letto a guardare il nulla, mi feci coraggio mi sedetti accanto a lei e le presi la mano.
Rimase impassibile ma non mi scoraggiai e iniziai a parlarle cercando di farla reagire, le dissi che i suoi figli erano in salute e in buone mani perchè le persone della grande casa si sarebbero prese cura di loro e, sapendo dove fossero, appena libere avremmo potuto andare a prenderli e questa era una buona cosa.
Rimase ancora immobile per qualche istante poi si voltò verso di me e iniziò a piangere con la voce rotta dal pianto mi ringraziò per le parole di incoraggiamento che le avevo detto, ma lei soffriva terribilmente perchè non li aveva accanto a sè.
Le dissi che doveva combattere per poterli riavere, quindi doveva farsi forza e non doveva lasciarsi andare, l'aiutai ad alzarsi invitandola a mangiare qualcosa finalmente mi diede ascolto e si rifocillò.
Si fece buio quando ci coricammo nessuna di noi aveva voglia di parlare, il pensiero di quello che ci sarebbe accaduto l'indomani ci attanagliava.
Il mattino seguente arrivarono le donne dicendoci di seguirle velocemente, perchè dovevamo essere preparate per la vendita, dato che i compratori stavano arrivando.
Ci condussero in una grande stanza da bagno dove fummo di nuovo lavate e profumate, ci portarono dei vestiti puliti che fummo invitate ad indossare.
Presi il primo che mi capitava, era di un colore azzurro mare me lo infilai e guardandomi allo specchio che avevo davanti, notai che mi stava molto bene.
Metteva in risalto il mio seno abbastanza prosperoso e mi scendeva morbido fino alle caviglie, il suo colore metteva in risalto la mia carnagione olivastra e miei capelli di un nero assoluto; tutto questo contrastava con il colore dei miei occhi che erano di un azzurro intenso.
Ero consapevole di essere molto bella, ma in quel momento come non mai, sarei voluta diventare bruttissima per farmi rifiutare da quei selvaggi.
Anche le altre avevano indossato gli abiti che gli erano stati dati, Domitia che era bionda e di carnagione chiara indossava un abito rosso, che le donava molto. Claudia anche lei bionda e di carnagione chiara indossava un abito verde, Valeria che aveva una capigliatura rossa e un viso pieno di lentiggini indossava un abito blu.
Creola era seduta su di una sedia e non aveva intenzione di vestirsi, aveva ancora addosso il telo da bagno, mi avvicinai a lei e quasi bisbigliando le ricordai quello che le avevo detto il giorno precedente
....Rimase ancora immobile combattuta sul da farsi, poi finalmente indossò l'ultimo vestito rimasto di color rosa, che le donava molto contrastando il colore dei suoi capelli rosso scuro; eravamo tutte molto belle...L'unica con i capelli scuri ero io.
Come se mi avesse letto nel pensiero una delle donne anziane mi si avvicinò dicendo
Mi venne un colpo e pensai a quanto fosse perfida, voleva forse farmi morire di paura, continuò dicendo
L'avevo giudicata male, stava cercando di aiutarmi con il suo consiglio, mi volsi verso di lei con un lieve sorriso e la ringraziai. La prospettiva di diventare la moglie di un selvaggio mi terrorizzava
- Certo non desideravo altro dalla vita!!!-
Fummo condotte al cortile d'ingresso notai il carro e gli stessi uomini che ci avevano accompagnato il giorno precedente. Nessuno emetteva un fiato, regnava un silenzio irreale, sembrava la calma prima della tempesta.
In lontananza si udiva il rumore di zoccoli di cavalli, il rumore si avvicinava sempre di più, tutti eravamo consapevoli di chi stesse arrivando, eravamo impietrite compresi i nostri carcerieri; evidentemente anche loro li temevano.
Non riuscivo a capacitarmi di ciò che mi stava accadendo, mi sembrava di vivere un brutto sogno
... Si intravedeva dalle piante un gran polverone e il rumore di zoccoli era diventato prorompente, finchè non spuntarono fuori dal bosco degli uomini a cavallo, di grande corporatura da farli assomigliare a dei giganti. Tutte noi ci spostammo indietro terrorizzate, gli uomini si fermarono nel cortile tirando le briglie dei cavalli per far arrestare la loro corsa.
Mi feci coraggio e rivolsi verso loro il mio sguardo, volevo rendermi conto in che mani sarei finita. Erano sei uomini anche se erano sui cavalli si notava che erano molto alti e di corporatura muscolosa.