Le presentazioni.

413 Words
 Il pensiero della nostra sorte mi opprimeva, sicuramente quei selvaggi avrebbero abusato di noi dato che eravamo tutte giovani e belle, avevo appena compiuto diciotto anni e non avevo mai conosciuto uomo. Ero terrorizzata, il mio pensiero si rivolse a mio padre, se fosse ancora vivo come avrebbe potuto salvarmi da tutto ciò se non sapeva neanche dove fossi finita.   Sentii il carro rallentare sicuramente stavamo arrivando al luogo dove saremmo state vendute, il carro si fermò i due uomini scesero mettendosi ambedue ai lati del mezzo per poter bloccare una nostra eventuale fuga e ci fecero scendere. Ci trovavamo in un cortile di una casa isolata perchè intorno a me riuscivo a vedere solo alberi. Entrammo in casa e quattro donne in età matura ci accolsero, fummo accompagnate in una stanza, dove sopra un tavolo c'era del cibo; c'erano anche dei letti che sembravano abbastanza confortevoli.  Una delle donne ci disse di rifocillarci e di riposare perchè l' indomani sarebbero arrivati i nostri compratori, detto questo lasciò la stanza chiudendo dietro di se la porta a chiave.  Alla finestra c'erano le sbarre, quindi addio tentativo di fuga. Mi sdraiai accanto al letto dov'era Creola che si era distesa e fissava il soffitto senza dire neanche una parola, avrei voluto dirle qualcosa per tirarle su il morale, ma avevo una paura folle anch'io e non riuscivo a parlare. Stressata da tutto ciò mi addormentai per qualche ora, al mio risveglio vidi che le altre, esclusa Creola che stava ancora fissando il soffitto con gli occhi sbarrati; si stavano rifocillando. Mi alzai e le raggiunsi, mi accennarono un lieve sorriso d'incoraggiamento, si presentarono perchè con tutti gli eventi di quei giorni non avevamo neanche potuto dialogare tanto eravamo terrorizzate. Avevamo accennato solamente alla modalità del nostro rapimento, più o meno svolto allo stesso modo per tutte. Eravamo state rapite mentre eravamo in viaggio in luoghi diversi, drogate e condotte in quel luogo, ma non eravamo a conoscenza dei nostri nomi. Ero a conoscenza solo di quello di Creola perchè avevamo dialogato  insieme per via dei bambini. Le altre tre ragazze dissero di chiamarsi Domitia, Claudia e quella che sembrava la più giovane, infatti disse che aveva solo sedici anni  si chiamava Valeria. Le altre la mia stessa età,  eccetto Creola di qualche anno più grande. Eravamo tutte patrizie romane abbastanza ricche ...La nostra conversazione sarebbe stata piacevole se si fosse svolta in un altro luogo e non in quella stanza dove eravamo tenute prigioniere.
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