Megan pov
Guardai Sofia preoccupata > dissi cercando di attirare ma sua attenzione.
> disse lei.
> sussurrai preoccupata.
> mi sorrise e mi prese la mano.
> disse Rebekah eccitata a fianco ad Alex.
"Che Zoccola" pensai in modo più onesto che potessi pensare.
Feci un lungo sopiro e mi arresi, dovevo pure adattarmi in qualche modo a quel mondo così assurdo.
"Che il gioco abbia inizio " pensai.
Poco dopo il gioco iniziò, partii leggero.
Mano a mano che i giri continuavano l'atmosfera si fece sempre più intensa, Rebekah era mezza nuda ormai, insieme alla sua amica Loren che si strusciava addosso a uno.
"solite sgualdrine con manie di protagonismo " pensai.
Kendal aveva baciato e palpeggiato Sofia almeno due volte, entrambi difatti sembravano contenti dei loro obblighi tant'è che ogni volta mi veniva da ridacchiare, Liam invece dovette bere 4 shottini di fila e così via...
La bottiglia girò e sta volta indicò me.
"Porca troia ancora " pensai tra me e me preoccupata come non mai.
> disse Kendal che fu quello che la girò.
> chiese ammiccando.
Avevo risposto verità ai giri precedenti avendo fortuna che non mi chiedessero cose troppo personali, almeno per un pelo, quindi decisi di non sfidare la sorte visto che lì erano tutti molto "ficcanaso".
> dissi pentendomene poco dopo.
> iniziò a farfugliare lui.
> esordì fiero del suo obbligo impostomi.
Sbiancai di colpo.
Volevo morire lì, tra tutte le cose assurde e oscene che avevo sentito e visto questa sera pensai che la peggiore fosse capitata proprio a me ora.
I suoi occhi mi puntarono intensamente.
Iniziò a ridere
> disse lo stronzo.
Mi istigò , era proprio curioso di vedere la mia reazione.
> disse ridacchiando.
A quel punto non capii più nulla.
Mi alzai infuriata, chi si credeva di essere quell imbusto?
Pensava fossi una snob, una suora, da come rideva poi cercava di sfottermi e screditarmi davanti a tutti. Difatti quelle sue ochette che sicuramente si era portato a letto risero alle sue parole.
Mi venne il nervoso e mi alzai, non aveva ancora capito con chi aveva a che fare.
Le scommesse erano la scintilla che mi faceva partire, ogni volta anche quando era meglio se passavo per "innocente".
> lo invitai guardandolo intensamente.
Rimase un attimo scioccato, indeciso se alzarsi o no e poi lo fece.
Si avvicinò e mi prese la mano e portò su per una rampa di scale, quel contatto con la sua mano mi diede un brivido.
Mi ero appena messa nella merda con le mie stesse mani, ma ormai non potevo più tirarmi in dietro.
Dalle scale arrivò della musica
"
I only call you when it's half past five
The only time that I'll be by your side
I only love it when you touch me, not feel me
When I'm f****d up, that's the real me
When I'm f****d up, that's the real me, yeah
I only call you when it's half past five
The only time I'd ever call you mine
I only love it when you touch me, not feel me
When I'm f****d up, that's the real me
When I'm f****d up, that's the real me, babe"
La riconobbi, era adatta a lui e feci una risatina infantile.
Arrivammo in una stanza, penso sia stata quella dei genitori di Rebekah perché era essenziale, ma con un arredamento lussuoso e un letto matrimoniale a baldacchino gigantesco nel bel mezzo dell'enorme stanza.
Inizia a sentirmi a disagio.
Poco dopo mi lasciò la mano.
> chiese lui.
Mi guardava dritto negli occhi, aveva le pupille dilatate e il colore dell'iride più intenso.
Non risposi.
Non sapevo cosa fare, mi massacravo le dita delle mani e basta.
> disse a mia sorpresa.
Pensavo di essere diventata scema.
"Davvero mi chiedeva di ballare in una camera da letto da soli? "
Lo guardai torva.
> disse con nonchalant.
Era proprio un bastardo.
> ammisi.
Si voltò e si allontanò di qualche passo, andò verso un comò e prese quello che pareva un telecomando, lo accesse e partii la musica.
Scoppiai a ridere.
> dissi ridendo.
Mi guardò trattenendo un sorriso e fece spallucce.
> lo disse con uno sguardo malizioso.
Mi porse la mano.
Appoggiai la mia e iniziammo a ballare.