Alex pov
> dissi mostrando le mie fossette migliori.
mentii sapevo benissimo che tutti mi consideravano uno stronzo senza cuore, la pecora nera, il cattivo della situazione. Sì era vero, un bello stronzo però, dato che tutti questi aggettivi negativi non facevano altro che avvicinare le ragazze a me.
> iniziò a favellare lei.
Stava per dire qualcosa, ma Liam la fermò all'istante come se quelle parole avrebbero scatenato una tempesta.
> disse Liam guardandola.
Lei annuii semplicemente sorridendogli. Conoscerà quel damerino da si è no mezz'ora e già gli sorrideva in quel modo?
Non ho mai amato particolarmente il cugino del mio migliore amico,aveva questa finta aria da bravo ragazzo, ma io sapevo benissimo che era solo un fottuto invidioso e che desiderasse almeno la metà di ciò che avevo io. Era una cosa a pelle, ad istinto, mi sapeva di falso e queste sensazioni non se ne vanno mai via molto facilmente.
Dopo poco Liam tornò con due bicchieri in mano pieni di vodka alla pesca e lemon soda, accoppiata da femminuccia oserei dire.
La cosa che mi fece infuriare fu un'altra però. Voleva farla ubriacare per caso? Era questo il suo intento? Lo guardai intensamente cercando di capire quali fossero le sue intenzioni e lui distolse lo sguardo subito dopo.
In quel momento Kendal esordì con una delle sue brillanti idee, brillanti per modi di dire.
> gridò lui.
Tutti annuirono tranne Megan che sembrava più preoccupata che eccitata all idea.
Nella nostra città e soprattutto nella nostra scuola era come un rito quel gioco, tirava fuori il peggio delle persone e soprattutto i segreti più imbarazzanti. Non eravamo soliti a giocare "leggero", anzi solitamente davamo il peggio di noi, le cose più assurde e bizzarre venivano fuori, senza parlare degli obblighi, quella era la parte migliore a parer mio.
Ci sedemmo in cerchio e ci raggiungessero altri due ragazzi e anche Loren e Rebekah, io ero di fronte a lei che si dimenava con il vestito per non far intravedere nulla. Quanto avrei voluto avere quelle gambe lunghe intorno alla mia vita e scoparmi quella boccaccia che si ritrovava e lasciarle la capacità di emettere fiato solo per gridare il mio nome.
A quei sporchi pensieri il sangue iniziò a fluire su un unico punto, precisamente in mezzo alle mie gambe. Emanava un sesso assurdo quella ragazza la cosa straordinaria era che non se ne accorgeva nemmeno. Cercai di ricompormi e tornai a fare il solito coglione con a fianco Rebekah e Loren, dopotutto mi ero fatto entrambe e anche più di una volta insieme.
Rebekah rivendicava sempre la mia falsa "appartenenza" a lei quando sapeva benissimo che io, non ero in grado di legarmi a nessuno, figuriamoci a una frivola come lei.