Capitolo 2: Emma

547 Words
"Salve signori, benvenuti al Black Moon, sono Emma, siete pronti per ordinare? " Di fronte a me al tavolo numero 4 un uomo di mezza età, cicciotto e pelato in parte, vestito di tutto punto in giacca e cravatta, nonostante il clima della Florida sia sempre pressoché mite. Di fronte a lui c'è l'uomo più bello che io abbia mai visto. Non che io sia un'esperta di chissà quale livello, s'intende, ma come quello di fronte a me non ne ho davvero mai visti. È giovane, moro,con i capelli apparentemente lunghi ma legati perfettamente dietro il collo in una specie di crocchia, e rasati ai lati. Due occhi marroni che mettono soggezione. Anche lui è vestito di tutto punto a differenza dell'altro però non indossa una giacca,ma una camicia bianca alzata sulle braccia, che sembra fasciare alla perfezione quel ben di Dio che sono sicura nasconda sotto. "Sì grazie, per me un piatto della casa e per te Drew?" Bene,adesso so che si chiama Drew. "Io sono indeciso, tu cosa mi consigli Emma?" Alzo lo sguardo verso di lui, non l'avessi mai fatto, il suo sguardo è un magnete. Penetrante,forte,duro, severo. E mi sta fissando,dritto negli occhi. "Beh,Drew,... Posso consigliarti un ottima insalata di mare, il pesce qui è sempre fresco e poi .." "Vada per il pesce Emma.."mi interrompe Bene,non raccolgo.. "E da bere signori?" Vedo il cicciotto che sta per rispondere ma Drew, lo ferma con un semplice di una mano. Prepotente. Lo guardo e vedo che è in attesa della mia risposta. Meglio darci un taglio a quella pagliacciata, anche perchè quell'uomo mi sta mettendo davvero in soggezione,ed io comincio ad innervosirmi. "Potrei consigliarvi del vino bianco della casa che sta bene con entrambi i piatti,se i signori lo gradiscono." Dico tutto guardando Drew negli occhi. Lui d'altronde non mi ha mai levato gli occhi di dosso. "Bene, adesso puoi andare ragazzina" Come prego? Calma Emma. Sono clienti. E il cliente ha sempre ragione. "Certo,con permesso" Mi allontano rapidamente. Porto l'ordine in cucina e nel frattempo preparo loro da bere. Faccio la cameriera da tutta la vita. So come muovermi e tolta qualche rara occasione, quello che faccio mi piace. Porto il vino al tavolo numero 4 e sento il suo sguardo bruciarmi addosso. E inevitabilmente arrossisco. Cavolo spero non ne sia accorto. Non so cosa mi prende. Da quando l'ho guardato dritto negli occhi è stato come perdersi...perdersi ovunque e comunque. Fortunatamente il servizio procede e non ho avuto altre occasioni di incontrarlo anche perché poco prima che arrivassero le loro ordinazioni dalla cucina,il mio turno è finito e un mio collega è arrivato a darmi il cambio. Adesso stravaccata nel mio piccolo appartamento penso e ripenso senza un reale motivo a Drew. Cazzo che bello!! A risvegliarmi dai miei pensieri è il mio telefono. "Pronto papà!!" "Bambina mia ciao" "Come va papà?" "Bene bene devi stare tranquilla bambina," Non so perché ma conosco il mio papà. Il mio cavaliere dall'armatura scintillante. E so che qualcosa non va. Me lo sento. "Tu come stai Emma? " Emma??? Papà non mi chiama mai Emma,Tranne quando mi rimprovera per qualcosa...o quando deve darmi un cattiva notizia ... "Papà..." Silenzio.... "Papà dimmi che è successo. " "Emma io.....non so come dirtelo bambina mia..." "Cosa papà? "
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