Capitolo 7: L'Unione Sacra

1473 Words
Il mondo aveva smesso di esistere al di fuori di quella radura incantata. Emilio giaceva tra le braccia di Andrea, il loro respiro che si mescolava nell'aria carica di magia, i loro corpi ancora uniti in un abbraccio che trascendeva il puramente fisico. Ma quello che aveva appena vissuto era solo il preludio di qualcosa di ancora più profondo, di più definitivo. "La trasformazione è iniziata," sussurrò Andrea, le sue dita che tracciavano i contorni del viso di Emilio. "Ma per completarla, dobbiamo unirci in modo assoluto. Anima con anima, essenza con essenza." Emilio sentiva i cambiamenti in corso nel suo corpo. La sua pelle brillava di quella luce dorata che aveva visto negli otto trasformati, i suoi muscoli erano più definiti, più potenti, e i suoi sensi percepivano ogni minimo dettaglio dell'ambiente circostante con una chiarezza sovrumana. Ma sapeva che c'era dell'altro, qualcosa di più profondo che lo aspettava. "Cosa devo fare?" chiese, la sua voce che ora aveva acquistato una tonalità più ricca, più melodiosa. Andrea sorrise, alzandosi con quella grazia felina che lo caratterizzava. "Devi scegliere di abbandonare completamente la tua natura mortale. Devi permettere alla mia essenza di fondersi completamente con la tua, senza riserve, senza rimpianti." Si volse verso gli otto trasformati che continuavano a formare un cerchio intorno a loro. "Avvicinatevi, figli del bosco. È tempo di dare il benvenuto al nostro nuovo fratello." Elena fu la prima a muoversi, i suoi passi che non producevano alcun suono sull'erba luminescente. Si inginocchiò accanto a Emilio, i suoi occhi verdi che brillavano di una luce interiore. "È un onore condividere questo momento con te," disse, la sua voce che aveva acquistato una qualità ipnotica. "Presto capirai la beatitudine che ti aspetta." David si unì a lei, seguito dagli altri sei. Ora Emilio era circondato da otto esseri perfetti, ognuno dei quali irradiava una bellezza e una sensualità che andavano oltre l'umano. Le loro mani si posarono su di lui, non in modo possessivo ma protettivo, come se lo stessero accogliendo in una famiglia antica e potente. "Il rituale finale richiede la partecipazione di tutta la nostra comunità," spiegò Andrea, la sua voce che risuonava nell'aria notturna. "Ogni custode del bosco trasferirà parte della propria essenza in te, mentre io completo la trasformazione unendo la mia anima alla tua." Emilio sentì un brivido di anticipazione misto a paura. "Farà male?" "Il contrario," disse Andrea, inginocchiandosi di fronte a lui. "Sarà il piacere più intenso che un essere possa provare. È l'atto di nascita della tua nuova esistenza." Le mani degli otto trasformati iniziarono a muoversi sul corpo di Emilio, ognuna seguendo percorsi precisi che sembravano tracciare antichi simboli sulla sua pelle. Dove lo toccavano, la sua carne iniziava a brillare più intensamente, e poteva sentire energia fluire da loro dentro di lui. "Senti la connessione?" sussurrò Elena, le sue dita che tracciavano spirali luminose sul petto di Emilio. "Ora fai parte della nostra famiglia. I nostri poteri si uniscono ai tuoi, le nostre esperienze diventano tue." David aggiunse la sua energia, e improvvisamente Emilio si ritrovò invaso da ricordi che non erano suoi: corse selvagge attraverso il bosco notturno, danze sotto la luna piena, momenti di estasi condivisi con creature che non appartenevano al mondo mortale. Ogni nuovo tocco aggiungeva altri ricordi, altre sensazioni, altre conoscenze. "È magnifico," gemette Emilio, sopraffatto dall'intensità dell'esperienza. Il suo corpo stava cambiando più rapidamente ora, i suoi sensi che si espandevano per includere percezioni che andavano oltre i cinque sensi umani. Poteva sentire il battito del cuore della terra, il sussurro delle radici che comunicavano tra loro, il canto degli spiriti del bosco che danzavano tra le fronde. Andrea si posizionò sopra di lui, i suoi occhi verdi che ora brillavano come due soli in miniatura. "Ora viene la parte finale," disse, la sua voce carica di una solennità che fece tremare l'aria stessa. "Ti darò tutto quello che sono, tutto quello che possiedo. E tu mi darai tutto quello che sei, senza riserve." Quando Andrea lo baciò di nuovo, fu come se un fulmine li attraversasse entrambi. Ma questa volta non fu solo passione fisica. Emilio sentì la mente di Andrea fondersi con la sua, i loro pensieri che si intrecciavano fino a diventare indistinguibili. Vide attraverso gli occhi del custode del bosco secoli di esistenza, millenni di amore per quella natura selvaggia, infinite notti di piaceri condivisi con creature magiche. E Andrea vide attraverso di lui: la sua infanzia trascorsa nei boschi, la sua passione per la natura, quella sete di appartenenza che lo aveva sempre tormentato. Ma invece di giudicare, Andrea abbracciò ogni aspetto della sua personalità, accettandolo completamente. "Sei perfetto," sussurrò Andrea contro le sue labbra. "Eri destinato a questo fin dalla nascita." L'unione fisica riprese, ma ora era completamente diversa. Non erano più due esseri separati che si amavano, ma un'unica entità con due corpi, un'unica anima che si esprimeva attraverso due forme fisiche. Ogni movimento era perfettamente sincronizzato, ogni sensazione condivisa istantaneamente. Intorno a loro, gli otto trasformati continuavano a versare la loro energia nel rituale, i loro corpi che iniziarono a brillare di una luce così intensa da rivaleggiare con la luna stessa. Il bosco rispose alla loro chiamata: gli alberi si inchinarono verso la radura, i fiori sbocciarono tutti insieme in un'esplosione di colori impossibili, e la terra sotto di loro iniziò a pulsare con un ritmo che era il battito del cuore del mondo stesso. Emilio sentì la sua coscienza espandersi oltre ogni limite immaginabile. Non era più solo Emilio, ma parte di qualcosa di infinitamente più grande. Era ogni albero del bosco, ogni fiore, ogni creatura che viveva tra quelle fronde. Era il vento che sussurrava tra le foglie, la pioggia che nutriva la terra, la luce del sole che alimentava la vita. "Adesso," disse Andrea, la sua voce che risuonò non solo nell'aria ma direttamente nell'anima di Emilio. "Diventa quello che sei sempre stato." L'orgasmo finale fu come l'esplosione di una supernova. Emilio gridò, ma il suo grido si trasformò in un canto di pura gioia che venne raccolto da tutte le creature del bosco. Gli uccelli notturni si unirono al coro, i lupi ulularono in armonia, e perfino gli alberi sembravano cantare con il fruscio delle loro foglie. In quel momento di estasi assoluta, Emilio sentì la sua forma umana dissolversi completamente. Il suo corpo si trasformò, diventando più alto, più forte, più bello. I suoi capelli crebbero fino alle spalle acquisendo riflessi dorati, i suoi occhi cambiarono colore diventando dello stesso verde intenso di Andrea, e la sua pelle iniziò a irradiare quella luce divina che aveva ammirato negli altri. Ma il cambiamento più profondo avvenne nella sua anima. L'inquietudine che lo aveva sempre tormentato, quella sensazione di non appartenere veramente al mondo umano, svanì completamente. Al suo posto c'era una pace profonda, una completezza che non aveva mai immaginato possibile. "Benvenuto nella tua vera natura, mio amato," sussurrò Andrea, ora che erano entrambi trasformati, entrambi perfetti, entrambi immortali. "Sei un custode del bosco, un guardiano dei suoi segreti, un signore dei piaceri che la natura può offrire." Emilio si alzò, sentendo la forza sovrumana che scorreva nelle sue vene. Guardò le sue mani, ora più lunghe e affusolate, le unghie che erano diventate artigli delicati ma letali. Guardò il suo riflesso nell'acqua di una pozza vicina e vide un essere di bellezza sovrannaturale che a stento riconobbe come sé stesso. "È questo quello che sono diventato?" chiese, meravigliato dalla sua nuova voce melodiosa. "Questo è quello che sei sempre stato," rispose Andrea, abbracciandolo con una tenerezza infinita. "Hai solo smesso di nasconderti dietro la maschera dell'umanità." Gli otto trasformati si avvicinarono, accogliendolo con sorrisi radiosi. Non erano più estranei, ma fratelli e sorelle in una famiglia eterna. Elena lo baciò sulla fronte, David gli strinse la mano, e ognuno degli altri lo accolse con gesti di affetto genuino. "Ora capisci," disse Elena, i suoi occhi che brillavano di gioia. "Ora sai perché nessuno di noi ha mai rimpianto la scelta di seguire Andrea." Emilio annuì, sentendo una felicità così intensa da essere quasi dolorosa. Non aveva mai provato nulla di simile da mortale. Era una gioia pura, priva di dubbi o paure, l'appagamento completo di ogni suo desiderio nascosto. "Cosa facciamo ora?" chiese, anche se una parte di lui conosceva già la risposta. Andrea sorrise, un'espressione che prometteva eternità di piaceri inesplorati. "Ora inizia la tua vera vita, mio amato custode. Hai un bosco da proteggere, dei segreti da custodire, e una fame da soddisfare." E mentre l'alba iniziava a colorare il cielo all'orizzonte, Emilio capì che la sua trasformazione era completa. Non era più l'uomo che era arrivato in quel posto pochi giorni prima. Era diventato qualcosa di più potente, di più bello, di infinitamente più libero. Era diventato immortale. Era diventato perfetto. Era diventato finalmente sé stesso.
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