Capitolo 11: Il Ritorno di Mark

536 Words
Il silenzio nella cucina era assordante. Tutti erano fermi, tesi, con il fiato sospeso. I sussurri lungo le pareti continuavano, voci senza volto che si mescolavano come un coro spettrale. Luke si avvicinò alla porta e provò ad aprirla, ma la maniglia era gelida e immobile. "Ci sta tenendo qui dentro." Ben si voltò verso Jasper e Antony. "E ora? Che facciamo?" Antony aprì il diario che avevano trovato la notte precedente. "Forse c'è qualcosa qui dentro che ci può aiutare." Jasper si strofinò il viso con le mani. "Non possiamo restare chiusi qui mentre Mark è disperso. La casa lo ha preso." Trevor guardò Luke. "E se fosse già..." "No!" Luke lo interruppe con uno scatto rabbioso. "Non dire nemmeno quella parola!" Poi, come se avesse risposto alla sua disperazione, la porta si aprì da sola con un cigolio sinistro. Tutti si guardarono l’un l’altro. Jasper deglutì. "Qualunque cosa stia succedendo... vuole che usciamo." … Il gruppo si mosse con cautela nel corridoio. Le luci tremolavano, proiettando ombre distorte sulle pareti. Luke era il primo, il cuore in gola, gli occhi attenti a ogni minimo movimento. E poi lo videro. Mark era in piedi, in fondo al corridoio. Ma non sembrava lui. I suoi vestiti erano fradici, come se fosse stato sotto la pioggia, e gli occhi erano fissi su qualcosa che solo lui poteva vedere. "Mark!" Luke lo chiamò, correndo verso di lui. Mark non rispose. Luke gli afferrò il braccio e lo sentì freddo come il marmo. "Mark, che ti è successo?" Solo allora il manager sbatté le palpebre, come se si fosse appena risvegliato. "Luke...?" La sua voce era roca, quasi smarrita. Luke lo strinse più forte. "Sono qui." Mark guardò gli altri. "La casa... mi ha parlato." … Erano tornati tutti nel salone, intorno al fuoco. Mark tremava ancora, avvolto in una coperta che Luke gli aveva gettato sulle spalle. Antony ruppe il silenzio. "Cosa ti ha detto la casa?" Mark chiuse gli occhi per un istante, come se stesse cercando di scacciare il ricordo. Poi parlò. "Mi ha mostrato loro." Jasper si inclinò in avanti. "Loro chi?" Mark sollevò lo sguardo. "Le coppie. Tutte le persone che sono state qui prima di noi. Ho visto Edward e Catherine. Ho visto altri. Li ho visti... morire." Il gelo si insinuò nel petto di ognuno di loro. "Ma non è tutto." Mark inspirò a fondo. "La casa ha detto che ci ha scelti." Luke si irrigidì. Ben incrociò le braccia. "Perché?" Mark esitò un attimo, poi guardò Luke, gli occhi pieni di qualcosa che nessuno di loro aveva mai visto prima. "Perché vuole che stiamo insieme." Luke sentì un brivido lungo la schiena. Trevor strinse il pugno. "E se ci rifiutiamo?" Mark abbassò lo sguardo. "Allora moriremo." … Il fuoco nel camino tremolò, e per un momento sembrò spegnersi completamente. Poi, una voce sussurrò nella stanza. "Scegliete. O sarà la casa a scegliere per voi." Le fiamme esplosero all’improvviso, alte e violente, e poi si spensero di colpo, lasciando la stanza nel buio totale. Nessuno osò muoversi. Luke sentì la mano di Mark stringere la sua. E nel silenzio assoluto, capì che la casa non stava mentendo. Il tempo stava per scadere.
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