Acque Amare

452 Words
Piove oggi sulle mie braccia, freddo che scivola tra le dita, mentre il cielo si fa complice del mio dolore muto. Piove per nascondere le lacrime che non vuoi vedere, per cancellare le tracce di un amore che non c’è più. Piove perché il mondo sa che senza di te, sono solo ferite aperte e ricordi che non smettono di sanguinare. E la pioggia continua a cadere, implacabile, ma niente può lavare via questa assenza. Oneshot BL: "Sotto la Pioggia, Senza di Te" La pioggia batteva contro i vetri della stanza d’albergo, un ritmo monotono che sembrava scandire il tempo che restava. Lorenzo fissava il soffitto, il corpo nudo avvolto in lenzuola troppo bianche, troppo pulite, come se potessero cancellare ciò che era appena successo. Accanto a lui, il letto era vuoto. "Devo andare." Quelle parole, pronunciate solo mezz’ora prima, gli echeggiavano ancora nelle orecchie. Matteo si era vestito in fretta, evitando il suo sguardo, come se guardarlo anche solo un secondo in più lo avrebbe costretto a restare. "Perché?" aveva chiesto Lorenzo, la voce spezzata. Matteo si era fermato sulla porta, la mano sul pomo. "Perché non funzionerà mai. Perché io... non sono fatto per questo." Poi se n’era andato, lasciando solo il suono della pioggia e il vuoto che si allargava nel petto di Lorenzo. Due ore dopo. Lorenzo camminava sotto la pioggia battente, senza meta. La giacca era zuppa, i capelli gli si attaccavano alla fronte, ma non importava. Nulla importava più. Piove per nascondere le mie lacrime. Era vero. Con la pioggia che gli scendeva sul viso, nessuno avrebbe mai potuto dire che stava piangendo. Un bar. Una luce calda che filtrava dalla vetrina. Entrò, l’acqua che gli colava dalle maniche mentre ordinava un caffè. "Piove forte, eh?" Quella voce. Lorenzo si voltò di scatto. Matteo era seduto in un angolo, i capelli ancora bagnati, le mani avvolte intorno a una tazza di tè freddo. "Cosa ci fai qui?" chiese Lorenzo, il cuore che gli batteva all’impazzata. Matteo alzò lo sguardo. I suoi occhi erano rossi. "Non sono riuscito ad andare via." Silenzio. Poi, Lorenzo gli si avvicinò, i pugni stretti. "Perché no?" "Perché..." Matteo deglutì. "Perché fuori pioveva, e ho pensato che forse... forse la pioggia stava cercando di dirmi qualcosa." Lorenzo lo fissò, il respiro che gli si faceva affannoso. "E cosa ti avrebbe detto?" Matteo si alzò, la tazza abbandonata sul tavolo. "Che forse... non è troppo tardi." Un passo. Poi un altro. Poi le loro labbra si incontrarono, un bacio salato di pioggia e lacrime, disperato, necessario. E fuori, la pioggia continuava a cadere. Ma dentro, per la prima volta da giorni, Lorenzo sentì che forse, forse, poteva smettere di sanguinare. Fine.
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