Capitolo 5: Tensioni e nuove scoperte

833 Words
La mattina seguente, Thomas si svegliò di buon'ora, disturbato solo dal suono di una sveglia che suonava incessantemente. Si stropicciò gli occhi e si alzò dal letto, guardando con una certa sorpresa la stanza che non era più la sua. La casa era enorme, eppure sembrava così vuota. L’idea di essere circondato da persone che non conosceva ancora gli creava una certa ansia. Dopo un veloce sguardo allo specchio, Thomas si vestì con qualcosa di comodo, un paio di jeans e una maglietta, e scese in cucina. Incontro in cucina Teo, il secondo dei fratelli. Aveva un sorriso amichevole e un'aria spensierata. “Buongiorno!” disse, con un tono che tradiva la sua personalità allegra. “Non ti aspettavo già in piedi, ma mi fa piacere che tu sia qui. Voglio dire, abbiamo tanto da fare oggi, il programma è fitto!” Thomas si sedette a un angolo del tavolo, ancora confuso. “Buongiorno, Teo. Non sono sicuro di cosa stia succedendo, ma cercherò di adattarmi. La casa è.… grande, vero?” Teo rise, appoggiandosi sulla spalliera della sedia. “Sì, questa villa è un po' troppo grande per sei persone, a dirla tutta. Ma credo che ti ci abituerai. Non è poi così male vivere qui, una volta che ti fai un'idea di come funziona.” Thomas annuì, cercando di mantenere una faccia amichevole. Ma il suo pensiero tornava inevitabilmente a Sirius. La tensione che aveva provato ieri al loro incontro non se n'era andata, anzi, sembrava crescere. Quel ragazzo, con i suoi occhi così intensi e quel sorriso che lo faceva sentire perso, era il maggiore dei fratelli e la sua aura enigmatica aveva suscitato qualcosa dentro di lui che non riusciva a ignorare. Proprio mentre rifletteva, la porta della cucina si aprì ed entrò Nick, il più giovane dei fratelli. “Ehi, ragazzi, spero di non disturbare!” disse con voce gioiosa. Aveva l’aria di chi non si prende mai troppo sul serio, ma sotto quella facciata si nascondeva una mente brillante. “Com'è il caffè, Teo?” “Lo stavo preparando,” rispose Teo, versando una tazza per Nick. “Thomas, che ne pensi del caffè? Ti piace forte?” Thomas sorrise, sentendosi un po' più a suo agio. “Mi piace, grazie. Sto cercando di capire come funziona qui... Ieri è stato un po' un turbine.” Nick lo guardò con simpatia. “Immagino che il primo giorno possa essere un po’ surreale. Ma te la cavi bene. La casa è grande, i ragazzi sono un po’ folli, ma ti ci abituerai.” Thomas si sentì più rilassato, ma la sua mente tornava sempre a Sirius. Cosa sarebbe successo oggi? Il pensiero di stare di nuovo accanto a lui gli faceva battere il cuore più velocemente. Si era già accorto che c'era qualcosa tra loro, qualcosa che non riusciva a spiegare. Mentre continuavano a parlare, il suono dei passi sopra la loro testa indicò che qualcun altro si stava avvicinando. Poco dopo, entrò Andrea, uno dei fratelli che Thomas non aveva ancora incontrato completamente. Era un ragazzo che non sembrava interessato a essere al centro dell'attenzione, ma quando entrò nella stanza con il suo sorriso sottile, Thomas non poté fare a meno di notarlo. Andrea aveva un fascino calmo, silenzioso. Nulla a che vedere con la fiamma intensa che gli bruciava dentro ogni volta che pensava a Sirius, ma qualcosa in lui lo colpiva ugualmente. “Buongiorno a tutti,” disse Andrea, passando vicino a Thomas e alzando un sopracciglio. “ti sei sveglio presto, eh? Non sembri un tipo mattiniero.” Thomas sorrise e annuì. “Non è che mi piaccia tanto, ma devo abituarmi.” “Beh,” continuò Andrea, “qui la casa è piena di vita, quindi vedrai che non ti annoierai. Se hai bisogno di compagnia, io ci sono. Siamo tutti piuttosto uniti qua dentro.” Il discorso di Andrea lo tranquillizzò ulteriormente, ma la sua mente tornava sempre a Sirius. Ogni parola, ogni sguardo che il maggiore gli aveva lanciato ieri sembravano sospesi nell'aria, come se stessi per succedere qualcosa di inevitabile. Nick, che aveva osservato la scena, sembrò capire immediatamente la direzione dei pensieri di Thomas. “Sirius, eh?” chiese con un sorriso malizioso. Thomas si bloccò, il volto che tradiva immediatamente un’imbarazzante verità. “Che... cosa?” “Te lo vedo negli occhi. Ci sei già dentro, vero?” Nick si sedette accanto a lui, continuando a sorridere. “Sirius è… è diverso, lo so. Ma stai attento, perché non è uno che si lascia prendere facilmente. Non è uno di quelli che vanno a cuor leggero.” Thomas non riuscì a rispondere, sentendo una fitta di nervosismo crescere dentro di lui. Il fatto che gli altri fratelli sembrassero aver percepito subito qualcosa lo rendeva ancora più consapevole della situazione. Cosa sarebbe successo quando si fosse trovato di nuovo faccia a faccia con Sirius? Il pensiero era troppo forte, troppo pervasivo. Eppure, sapeva che non c’era modo di fermarlo.
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