"Sveglia pelandrona!" una voce stridula mi fece saltare in aria della paura e la luce accecante del giorno mi diede il colpo di grazia, mi raggomitolai sotto le coperte nascondendomi dal mio assalitore, se lo ignoravo forse sarebbe andato via.
" giù dal letto Sissi è mezzoggiorno e tuo fratello mi rompe le palle da circa due ore perché non rispondi al telefono"
" VA VIA!"
Se conoscevo bene la mia coinquilina la sua reazione sarebbe satata quella di alzare gli occhi al cielo, sbuffare e abbandonarmi al mio destino.
" Va bene vado via ma almeno rispondi a Cristiano e digli che non ho intenzione di sorbirmi altre sue chiamate da fratello apprensivo" e detto questo richiuse la porta alle sue spalle facendo tornare il mio beneamato silenzio.. o almeno finchè il mio telefono non cominciò a squillare.
" Che diavolo vuoi è Sabato e io sto dormendo!"
" Sei diventata matta per caso eh Sissi?" non mi aspettavo di certo quella risposta preoccupata e piena di tensione. Mi misi seduta cercando di capire a cosa mio fratello stesse alludendo esattamente.
" Ehi mi dici che succede?" lo sentii sospirare e poi rispose " Riccardo mi ha raccontato quello che è successo ieri sera Sissi.." Cazzo! Ora capivo perché cercava di contattarmi da tutta la mattina.
" Ehm... si bhe... è andato tutto bene non è stato nulla di cui preoccuparsi"
" NON puoi dirmi di non preoccuparmi per una cosa del genere e lo sai" oh eccome se lo sapevo dato che si sentiva responsabile per me.
" Cris, non è successo niente ok? Devi stare tranquillo e io sto sempre attenta, ieri è stato un caso spiacevole ma isolato e non succederà più" altro sospiro.
"So che stai attenta ma...dopo quello che è successo io..."
" Non è stata colpa tua Cris e poi quello orami è il passato, adesso sono qui e sto bene."
"se non fossi sttao così avventato..."
" basta così, non puoi ocntinuare acolpevolizzarti a vita, sono sempre attenta, devi fidarti di me" sembrava che le mie parole lo avessero tranquillizzato almeno un po'.
" sei il mio fratellone gelosone e protettivo " il mio tono cominciava ad essere più allegro e spensierato e speravo di contagiarlo con il mio umore.
" Bene Sorellina combina guai, allora pranziamo insieme o hai intenzione di stare a letto tutto il giorno?" oh si decisamente lo avevo influenzato.
" non sei in ufficio a fare l'avvocato del diavolo?"
" bada a come parli saputella, e si sono in ufficio quindi prendi qualcosa al volo e porta il culo qui tra un ora"
" ti porto da mangiare solo se mi accompagni a comprare il vestito di capodanno"
" mi sta minacciando signorina ?
" sto mediando avvocato Bianchi"
" beh sei una mediatrice piuttosto mediocre ma accetto di accompagnarti"
che razza di stronzo! lo salutai insultandolo e promettendogli del veleno per topi nel suo cibo e poi misi giù il telefono.
Lo studio si trovava in Corso Italia al numero 128 quindi decisi di scendere in centro a piedi e prendere la metro a piazza Stesicoro ma prima decisi di fare un piccolo pits stop da Spinella per prendere dei dolcini per il dopo pranzo. 50 minuti dopo mi ritrovai davanti lo studio in cui lavorava mio fratello con uno zaino pieno di cibo e leccornie varie e indovinate un po' di chi era il nome sulla porta? Del signor Riccardo fottuto Furneri.
Uno studio a Milano uno a Catania una Palestra... chi diavolo era quell'uomo? ma sopratutto perchè me lo ritrovavo sempre tra i piedi?
Decisi di non pensarci e di godermi il pranzo.
Alla porta mi accolse una donna con un sorriso smagliante, era bellissima, il suo tailluer antracite esaltava i suoi colori candidi e i capelli biondi raccolti in una crocchia ordinata le davano un tocco di classe e femminilità ineguagliabili; pensai alla mia mise di semplici jeans e maglietta casual e mi sentii terribilmente fuori luogo.
" è lei Silvia vero?" la donna continuava a sorridermi e io a fissarla, le sarò sembrata terribilmente maleducata.
" ehm.. si sono io, stavo cercando mio fratello l'avvocato Bianchi " lei sorrise ancora di più e mi fece cenno di entrare.
" Cristiano è nell'ultima porta a destra, perdonami se non ti accompagno ma ho dei documenti da preparare" annuii pensierosa " non sei la segretaria vero?" lei scosse la testa con il suo solito sorriso che cominciava davvero ad infastidirmi " no cara io sono una socia ma Patty ci ha dato buca e il mio ufficio è il più vicino alla porta quindi tocca a me aprire" detto questo si congedò in modo elegante e io proseguii fino alla porta che mi era stata indicata.
Bussai prima di entrare, volevo evitare figuracce dato che ne ero praticamente una calamita.
" Entra pure Sissi" ma appena entrai l'ultima persona al mondo che avrei voluto vedere di sabato mattina mi si piantò davanti agli occhi.
" Buongiorno Silvia" il tono era formale e distaccato ma i suoi occhi erano... famelici, mi stava squadrando.
Nemmeno i miei d'altronde riuscivano a scollarsi da lui, Riccardo Furneri che con quel corpo statuario sotto al suo completo da non so quanti euro riusciva a togliermi il fiato e bagnare le mutandine. Ma che diavolo sto dicendo? Oh dio Erica mi ha contagiato la sua follia e Cristo santo sono anche eccitata! Per fortuna una voce riuscì a rompere quel contatto da brivido.
" Sorellina dimmi che hai portato tanto cibo perché sto decisamente morendo di fame!"
Scrollai le spalle quasi a volermi svegliare da uno stato di trance e rivolsi la mia attenzione a Cris " caro fratello direi che ho portato abbastanza cibo per tutti" lanciai un'occhiata al mio professore per capire se anche lui faceva parte del pranzo in famiglia di oggi.
" Cristian io vado a pranzo con Bea ma poi dobbiamo finire il nostro discorso" a quel punto entrambi guardarono me e un sospetto balenò nella mia testa, ma svanì subito perché i ragazzi continuarono, " Buon pranzo Riccardo, salutami Bea " lui annuì
"Ah dimenticavo, la signora Caruso ha anticipato l'appuntamento alle 16:00"
" Cazzo lo avevo completamente dimenticato" mio fratello mi rivolse i suoi occhioni da cucciolo bastonato... e tanti saluti al vestito di capodanno!
" perdonami Sissi so che te lo avevo promesso ma.."
" non dire altro, il lavoro è lavoro e poi io posso andare da sola" feci spallucce e gli rivolsi un sorriso per tranquillizzarlo.
" può sempre accompagnarti Riccardo" mi congelai sul posto, non potevo aver sentito bene. Eh invece avevo sentito benissimo perché il mio imbecille fratello gongolava felice del suo lampo di genio.
" perdonami Cris ma dove dovrei accompagnare tua sorella? " mi voltai verso Riccardo che era evidentemente all'oscuro di tutto.
" ho promesso a Sissi di accompagnarla a comprare il vestito per la festa di capodanno, ma dato che mi hai dato del lavoro puoi sostituirmi? "
Il mio professore era completamente sotto shock , ovviamente non avrebbe detto di no ma il solo pensiero di accompagnare per negozi una sua studentessa lo aveva paralizzato! Me la risi sotto i baffi ma non fui brava a nasconderlo perché Riccardo uscì dalla sua trance e mi rifilò un'occhiata torva.
" Cris non credo che Riccardo sia in grado di sostenere un pomeriggio di shopping con una ragazza"
" pensi non sia in grado di farlo? "
" credo solo che non sia uno dei tuoi passatempi preferiti" incrociai le braccia al petto e lo guardai con sfida
" credo di saperne più di te in fatto di abiti da donna" mi squadrò dalla testa ai piedi facendomi sentire più sciatta di quanto già non pensassi. Sapevo già di non essere il suo tipo ma insultare il mio modo di vestire umiliandomi in questo modo era davvero troppo.
" se i tuoi gusti in abiti eguagliano quelli in fatto di donne direi che i tuoi standard sono piuttosto bassi Professore."
" Ehi voi due, non pensavo certo di iniziare una guerra volevo solo rimediare ad un pasticcio, ma forse mi sbagliavo" mio fratello sbuffava esasperato grattandosi la nuca mentre io e il mio professore continuavamo la guerra a colpi di sguardi inferociti.
" No. Hai fatto bene a chiedermelo, accompagno io Silvia" lo guardai a bocca aperta, aveva accettato nonostante tutto?
" ti vengo a prendere in studio per le 16:00 adesso scappo Bea mi aspetta da 15 minuti" non mi lasciò il tempo di replicare e si defilò.
****
Nonostante la sveglia non troppo gentile la giornata prometteva bene, il pranzo era stato magnifico e rilassante oltre al fatto che fu utile per organizzare le vacanze di Natale. Io e Cris saremmo tornati in paese dai nostri genitori e per la prima volta dopo due anni avremmo passato le feste tutti insieme! Ero eccitatissima e non vedevo l'ora di vedere le facce dei miei genitori quando mi sarei presentata con mio fratello alla porta, sarebbero morti di gioia.
Alle 16:00 in punto il mio accompagnatore si fece vivo, scesi le scale dell'edificio in fretta per non farlo aspettare nemmeno un minuto di più. Lo trovai appoggiato alla sua auto sportiva di lusso, che per la cronaca non avevo mai visto se non in pubblicità. Mi bloccai al margine della strada e presi qualche momento per osservarlo,se ne stava lì a fumare tranquillo, avvolto dal suo completo italiano che gli fasciava il corpo perfetto, con gli occhi coperti dai Ray ban sembrava appena uscito da una passerella.
" allora hai deciso di rimanere lì a fissarmi o andiamo?" arrossii violentemente e mi affrettai a raggiungerlo salendo in macchina senza nemmeno guardarlo.
Lui scosse le spalle e rise per il mio atteggiamento goffo
" dove siamo diretti ragazzina?" mi chiese con tono divertito. Il mio disagio era il suo diletto preferito a quanto pare!
Decisi di fermarmi in via Etnea, i negozi erano carini e alla mia portata. Proposi di entrare da H&M mentre il telefono del mio accompagnatore si fece sentire. Lo lasciai fuori alla sua conversazione e cominciai la mia ricerca. Trovai dei minidress davvero carini e molto luccicanti che avrei potuto indossare a qualche festa durante le vacanze ma poi la mia attenzione fu colpita da un vestito davvero molto particolare, era appariscente e corto e decisamente molto rosso, non lo avrei mai indossato ma in fin dei conti lo avrei solo provato che male c'era?
Provai ogni singolo capo e ogni volta che uscivo dal camerino c'era un apprezzamento della commessa, non so se per strategia di marketing o solo perché mi stavano davvero bene ma sicuramente non mi lamentavo dei suoi complimenti.
Poi fu la volta del vestito rosso e... dannazione non avevo il coraggio di uscire nemmeno dal camerino, era eccessivo ed ero praticamente nuda! Beh c'erano solo donne la fuori quindi chi se ne importa!
La mascella della ragazza che mi aveva seguita fino a quel momento per poco no cadde sul pavimento e io alzai le mani in gesto di resa " lo so è decisamente troppo, ma ero curiosa di sapere come mi stava"
" signorina che dire è..."
" Estremamente volgare" quella voce mi arrivò come un pugno in faccia. Nella mia testa vorticarono mille domande Che ci faceva lui qui? Come si era permesso? Come aveva fatto ad entrare in un camerino di donne? Cazzo!
Non era necessario che mi girassi per vedere i suoi occhi carichi di disappunto, " che diavolo ci fai nel camerino delle donne?" lui si limitò ad alzare le spalle con noncuranza e continuò a fissare me e il mio abito, mi sentivo ancora più nuda e per istinto mi coprii con le braccia.
" ho già un fratello e un padre grazie" lui sembrò divertito dalle mie parole e un risolino scappò dalle sue labbra ma poi tornò a guardare il mio corpo e il disappunto ritornò più forte di prima.
" dovresti toglierti quella roba Silvia"
" Non ti piace? Io lo trovo sexy" lui socchiuse gli occhi cercando di soppesare la sua risposta.
" se per sexy intendi volgare e da puttana allora hai ragione" contai fino a dieci per non mollargli un ceffone lì in mezzo al camerino. Era davvero un cafone e per di più mi aveva dato della puttana.
" sei un cafone oltre che stronzo, ringrazia le circostanze se hai ancora il tuo bellissimo viso da adone in tatto" lui alzò un sopracciglio e un sorriso sghembo gli invase la faccia.
" bellissimo viso da adone eh?" Cazzo lo ammazzo davvero. Fumante di rabbia mi chiusi la tenda alle spalle e mi infilai i miei vestiti.
Uscii senza degnarlo di uno sguardo e come un toro inferocito mi diressi all'uscita del negozio.
" Silvia fermati" continuavo a camminare senza considerare le sue parole piene di astio.
" Silvia devi fermarti subito prima che lo faccia io! " accelerai il passo, mi stava alle calcagna e non sarei riuscita ad avere un vantaggio ancora per molto, mi avrebbe braccata in un modo o nell'altro; mi bloccai cosciente che non avrei avuto altra alternativa se non affrontarlo.
" mi spieghi qual è il tuo problema ragazzina?" ormai lui era davanti a me e i suoi occhi mi scrutavano con attenzione, ma ciò che non tolleravo in alcun modo era la reazione del mio corpo fremente e accalorato solo per un suo dannato sguardo.
" tu che diavolo di problema hai Furneri!" gli puntai il dito contro il petto rilanciando la sua stessa accusa ma non mi sarei limitata a quello e non mi importava che fosse il mio dannato professore adesso glie ne avrei cantate quattro.
"mi torturi mi disprezzi e mi dai della battona e pretendi pure che io ti dia ragione?! Che cosa vuoi da me eh?" ero davvero agitata ed esasperata da quell'uomo ma lui se ne stava lì tranquillo con un ghigno sulla faccia.
" tecnicamente ti ho detto che con quel vestito apparivi volgare, in ogni caso non voleva essere un'offesa ma solo una constatazione" era fottutamente calmo, troppo calmo e controllato. Lo faceva di proposito per farmi uscire dai gangheri? A giudicare dal ghigno che divenne risata direi che si, mi sta decisamente prendendo per il culo.
" Basta giochetti, arrivederci professore" ma prima che potessi muovere un passo mi sentii afferrare per il braccio e i brividi che provai a quel tocco mi squassarono, avrei dovuto dirgli di lasciarmi andare ma tutto ciò che feci fu perdermi nelle sue pozze gelate e deglutire quel poco di saliva che mi era rimasta.
" ho rovinato il tuo shopping" il suo cambiamento fu repentino, adesso era quasi... dolce.
" evidentemente non era la giornata giusta" sospirai abbassando lo sguardo, stavo cercando il modo di ricompormi ma lui ancora mi intrappolava il braccio.
" No, è stata colpa mia e vorrei rimediare se me lo permetti" anche lui si ricompose e si nascose nuovamente nelle sue vesti da avvocato impettito. Riflettei sulla sua proposta, mi avrebbe accompagnato in giro per negozi? Di certo non era abituato ad uno shopping low cost il suo completo sprizzava Armani da tutti i pori. Mi aveva già umiliato e non ero sicura che sarebbe stata una buona idea assecondarlo, no?
Oh al diavolo!
" come ha intenzione di rimediare professor Furneri?" lo schernii incrociando le braccia al petto curiosa di sentire la sua risposta.
" Seguimi" mi prese la mano e mi trascinò via con una forza tale da farmi quasi inciampare.
Qualche minuto dopo mi ritrovai in macchina diretta per chissà dove.
La destinazione era un negozio di super lusso di cui non avevo mai sentito parlare, la vetrina mi fece accapponare la pelle. C'era solo roba firmata e tutto era decisamnete troppo...
" non mi posso permettere nemmeno di fare la pipì li dentro professore"
" ho detto che avrei rimediato Silvia" entrò lasciandomi lì con le fauci spalancate, non gli avrei permesso di comprarmi nulla!
Lo inseguii dentro e lo vidi interloquire con una donna, probabilmente una delle ragazze che lavoravano lì così lo raggiunsi prima che mi mettesse completamente in imbarazzo.
" Oh eccoti qui!" mi accolse con calore e poggiò la mano sulla mia schiena, eravamo vicini in modo intimo e questo mi fece boccheggiare "Silvia ti presento Anna, lei ci servirà oggi".
Scrutai attentamente la donna che si parava davanti a noi, elegante in modo sopraffino indossava un tubino nero al ginocchio con un cinturino rosso che esaltava il punto vita magro; il trucco era leggero ma i suoi occhi verde mela risaltavano alla perfezione. Beh che dire era la seconda donna che quel giorno mi faceva sentire fuori luogo e questa in particolare si stava mangiando con gli occhi il mio professore.
Lui di rimando stava sfoderando il sorriso sciogli mutandine più bello di sempre e la mia irritazione crebbe in modo esponenziale, tossii per attirare l'attenzione e finalmente quella donna si accorse di me.
" Buonasera signorina, sono a sua completa disposizione" disse la ragazza, anche se io credevo che volesse essere a disposizione di Riccardo più che di me.
E adesso cosa avrei dovuto risponderle? Non avevo nessuna intenzione di fare nulla se non fuggire da quella situazione imbarazzante.
cos'è che avevo pensato prima di uscire? che la giornata prometteva bene? ah Sissi tu e la tua boccaccia!
Furneri si accorse del mio disagio e venne in mio soccorso " Silvia vorrebbe vedere degli abiti da cocktail, ne serve uno elegante"
La ragazza cominciò ad osservarmi, probabilmente stava cercando di capire la mia taglia il che non sarebbe stato facile dato il mio fisico squilibrato, eccessivamente piccolo sopra, eccessivamente grande sotto. Bene! Ci mancava pure l'imbarazzo di non trovare nulla adatto a me.
La ragazza finì di squadrarmi e rivolse ad entrambi un sorriso a 32 denti
" certamente, seguitemi ai salottini penso di avere già qualcosa in mente" Riccardo mi condusse con la mano attaccata alla mia schiena e i fremiti derivanti dai suoi tocchi non fecero che peggiorare il mio disagio, mi sentivo accaldata fremente e imbarazzata, quella serata non poteva andare peggio!
Raggiungemmo una zona appartata, al centro c'erano dei divanetti e diversi camerini ai lati della stanza, probabilmente era una zona riservata ai clienti più importanti, quelli ricconi per intenderci. La ragazza ci fece accomodare e poi sparì dietro una porta lasciandoci soli, il silenzio mi metteva in profondo disagio, tenevo gli occhi bassi e speravo che la voce di quella donna tornasse ad invadere l'ambiente.
" Non sentirti a disagio Silvia" Riccardo si rivolse a me in modo apparentemente calmo e controllato ma i suoi occhi erano luminosi e sembravano divertiti.
" non sono in imbarazzo" la mia risposta fu rapida, ero stata beccata ma non volevo assolutamente che lui si accorgesse del mio disagio.
" ah no? Il tuo rossore ne è la prova, non hai smesso di arrossire da quando Anna è andata via" aveva un sopracciglio sollevato e mi guardava con curiosità, beh se prima ero arrossita adesso dovevo sembrare un pomodoro.
Fortunatamente non dovetti rispondergli perché Anna entrò ticchettando sulle sue Armani trascinando con se una miriade di vestiti.
Dovevano essere una dozzina accidenti! Non me ne sarebbe entrato nemmeno uno.
Dovevo calmarmi, non potevo di certo affrontare quella situazione paradossale come una ragazzina, presi un bel respiro e partecipai al gioco.
" sono tantissimi, non credo di poterli provare tutti magari soltanto uno" Anna era completamente assorta dal mio accompagnatore e probabilmente non aveva sentito nessuna delle mie parole.
" Scusa Anna? Ti chiami così giusto?" le diedi del tu data la sua giovane età e picchiettai sulla sua spalla per avere la sua attenzione, lei scosse le spalle e volse finalmente a me gli occhi palesemente infastidita.
" si mi chiamo Anna" alzai gli occhi al cielo e gettai un occhiata a Riccardo dietro di me ancora comodo sul divano.
" credo che invece di sbavare su di lui dovresti attenzionare me, mi hai portato una dozzina di roba da provare e io non ho tempo da perdere quindi se non ti dispiace scelgo i capi che mi aggradano e provo soltanto quelli" le mie parole diedero l'effetto sperato perché la ragazza rimase di sasso e cominciò a guardarmi in cagnesco, ma voltandomi verso Riccardo rimasi io di sasso. Mi stava osservando, no beh la parola adatta era mangiando... mi stava mangiando con gli occhi e sembrava compiaciuto come mai visto prima; adesso quella con le mutandine bagnate ero io dannazione!
Fui io la prima a distogliere lo sguardo da lui e mi concentrai sui capi che dovevo scegliere, in eventi normali non avrei mai dovuto scegliere tra Armani o Valentino ma quella decisamente non era una situazione normale quindi non ci pensai troppo.
Scelsi tre vestiti, il primo era un semplice tubino nero con inserti bianchi e scollo a cuore, il secondo era in seta turchese che scelsi proprio per la vestibilità morbida dato che sarebbe stato l'unico in cui sarei entrata. Con mia grande sorpresa però entrambi calzavano a pennello, mentre il primo fasciava perfettamente le mie curve l'altro mi dava un'aria sbarazzina ma elegante. In ogni caso non me ne potevo permettere nemmeno uno.
Lasciai il migliore per ultimo o almeno le mie aspettative erano quelle.
" come ti sembra questo?" mi rivolsi a Riccardo aspettando un suo parere dato che aveva praticamente messo bocca su ogni abito. Ma questa volta appena sollevò la testa dal telefono non disse nulla, se ne stava li impassibile a guardarmi, non riuscivo a capire cosa provasse.
Poi mi voltai verso lo specchio per guardare con i miei occhi quello che aveva ammutolito il professor Furneri e... porca vacca! Non c'erano parole per descrivere la bellezza di quell'abito, il bustino rigido in pizzo nero mi fasciava perfettamente la vita stretta senza far sembrare lo scollo provocante, la gonna in tulle e pizzo nero arrivava morbida fino ai piedi e una sottogonna a ginocchio copriva le mie nudità mettendo in risalto le mie curve prominenti. Era Wow.
" Sei splendida Sissi" la sua voce calda e profonda mi fece accaldare, fissai i suoi occhi dallo specchio e il modo in cui mi guardava mi fece accapponare la pelle i suoi occhi già scuri lo divennero ancora di più e credo che se avesse potuto mi avrebbe sbranato li seduta stante come il bocconcino più prelibato. Mi resi conto che per la prima volta in settimane mi aveva chiamata Sissi...Deglutii l'ultimo accenno di saliva che mi era rimasto e cercai di balbettare qualcosa di sensato per rispondere al suo complimento " G-grazie, ma credo sia merito di questo vestito, è davvero uno spettacolo"
Lui piegò la testa di lato con fare pensieroso poi prese nuovamente parola " non credo che un vestito possa fare questo Sissi" scrollò le spalle e prima di farmi digerire le sue parole si alzò dal divanetto e si rivolse alla commessa che ormai se ne stava in disparte senza proferire parola, caspita mi ero quasi dimenticata la sua presenza e tutto a causa di un professore incredibilmente sexy che mi faceva bagnare le mutandine ad ogni sguardo. Dannazione quell'uomo aveva davvero un brutto effetto su di me!
" Anna li prendiamo tutti, ti prego di mettere tutto sul mio conto" la mia mascella toccò quasi terra, ero davvero scioccata e indispettita. Chi cavolo si credeva di essere per decidere come quando e se senza consultare la diretta interessata ossia me?
Risoluta mi rivolsi alla ragazza " Anna non fare assolutamente nulla, qui sono io che decido e non ho intenzione di prendere nessun abito" misi le mani ai fianchi quasi a voler evidenziare la mia posizione di NO categorico a qualunque cosa stesse facendo quel cavernicolo senza remora del mio professore.
" ti devo un vestito Sissi, siamo entrati qui per questo e non me ne vado senza averti preso qualcosa quindi cara decidi tu, io potrei stare qui tutta la notte se è necessario" la ragazza accanto lo guardò allibito, ma davvero credeva che Riccardo facesse sul serio? Non ci sarebbe un solo uomo capace di fare una cosa del genere e non credo che per un tizio qualunque il negozio potesse rimanere tutta la notte aperto solo per un capriccio. Alzai gli occhi al cielo e una risatina sfuggì dalle mie labbra. Ricevetti in cambio uno sguardo adirato dal mio accompagnatore e uno ancora più preoccupato dalla commessa, possibile che ne fosse davvero capace? Chi diavolo era quell'uomo?
" D'accordo hai vinto, ma solo uno" cercai di essere ragionevole e avrei scelto il meno caro cosi avrei potuto restituire i soldi a poco a poco.
" Bene Sissi ma prendi quello in pizzo e prima che tu possa farneticare qualcosa sul fatto che sei tu la diretta interessata e bla bla bla sappi che questo è un regalo e i regali li sceglie chi li compra quindi tu non puoi far altro che sorridere e dire grazie, ragazzina" mi zittì completamente. Avrei voluto togliere quel sorrisetto da sbruffone dal suo viso sexy a suon di pugni ma ahime mi limitai a richiudere la bocca senza fiatare seguendolo alla cassa.
Riccardo tirò fuori la sua mastercard mentre la ragazza mi passava le buste con i miei nuovi vestiti. Nessuno dei due proferì parola fino a quando non fummo fuori dal negozio.
"non avresti dovuto farlo" farfugliai agitando le buste che avevo in mano
" ti dovevo un vestito e un Lannister paga sempre i propri debiti" mi fece l'occhiolino il suo tono dolce mi scaldò il cuore e arrossii per l'imbarazzo dei miei sentimenti.
" sta citando davvero il trono di spade professore?"
"colpevole di essere nerd signorina Bianchi" le sue parole mi fecero ridere e lui mi seguì a ruota
" allora signor professore nerd la ringrazio"
Lui mi rivolse un sorriso dolce e poi ci avviammo alla sua auto.