Capitolo 5

3229 Words
Erano le 7.45 del mattino quando uscii di casa ed ero assolutamente in ritardo; faticavo a muovere qualunque muscolo del mio corpo, dannata palestra! Arrivai in aula con 15 minuti di ritardo e per non disturbare troppo entrai dalla porta sul fondo cercando un posto in ultima fila. " signorina Bianchi è cosciente del fatto che la lezione inizi alle 8?" D'improvviso 150 teste si girarono verso di me e il mio corpo si paralizzò dalla vergogna, dannato Furneri! Mimai delle scuse balbettanti e presi posto nella speranza che lui continuasse la lezione senza tormentarmi ancora. " Sissi ma Furneri ti ha proprio puntata!" Edoardo si rivolse a me sorseggiando il suo caffè " Santo cielo Edo è un incubo, spero solo che all'esame non mi faccia pentire di aver scelto Giurisprudenza" " Suvvia non disperare e poi sei una macchina da guerra non ti fai di certo abbattere da uno come Furneri" mi rifilò un sorriso dolce che io ricambiai con affetto, Edoardo era una persona splendida dolce, carismatica e di un intelligenza immane, la sua amicizia era davvero importante. " io dico che la vuole scopare!" Erica ci piombò alle spalle facendo sussultare entrambi " Cristo! abbassa quella voce, pensa se qualcuno sentisse le tue stronzate... ti potrebbero internare!" " Beh se consideri come ti guarda quel tipo... forse Erica potrebbe aver ragione " Edo si portò una mano sul mento con fare pensieroso e io alzai gli occhi al cielo esasperata da tutte quelle fandonie " ma cos'è un epidemia? è come dire che Sestri mi porterebbe a letto!" " Assolutamente no Sestri  è mio e se qualcuno deve farselo sarò io!" Maria fece il suo ingresso peggiorando la situazione. " io dico che Sestri si è fatto la bionda della prima fila" disse noncurante il mio collega " ma chi, quella alta con il culo moscio?" ribattè Erica inorridita " esattamente lei" confermò Edo con un sorriso divertito " sapete ragazzi a volte mi chiedo che tipo di droga ingeriate!" loro mi fissarono e poi scoppiamo a ridere. La mattinata passò veloce tra una lezione e l'altra e quando finalmente tornai a casa mi concessi qualche minuto di ozio sul mio lettone. Era venerdì e quella sera io e le ragazze saremmo andate in discoteca, scrissi un messaggio a mio fratello dicendo che alla serata ci sarebbe stata anche francesca quindi lui doveva starle alla larga e comportarsi bene. Mi rispose con una faccina e un pollice in su, Dio era davvero un trentenne! Il mio momento di pausa fu troppo breve ma diritto penale mi attendeva e il solo pensiero di Furneri  all'esame mi fece accapponare la pelle. *** " che ne pensi di questo?" Francesca stava provando l'ennesimo vestito e io spiaggiata sul suo letto dissi la frase che ripetevo da circa un ora " a me piace quello rosso, e mi spieghi perché ci stai mettendo tanto impegno?" lei alzò gli occhi al cielo " stasera voglio essere al meglio quindi concentrati!" decisi che era l'ora di farla finita quindi mi concentrai sul serio " Franci per me dovresti mettere il vestito rosso e gli stivali alti fino alla coscia" quel vestito metteva in mostra il seno che era il suo punto di forza e gli stivali le sue gambe snelle e chilometriche, ci riflettè un po su ma poi i suoi occhi si illuminarono e cominciò a saltellare felice. " Bene adesso che io sono a posto tocca a te cara Sissi" adesso si che ci sarebbe stato da ridere! Se Francecsa ci aveva messo 80 minuti per scegliere a me ne servivano il doppio, ero stata battezzata la donna più difficile dell'universo dalle mie amiche e non avevano tutti i torti, per comprare un paio di jeans ero capace di girare per negozi un intera giornata per poi compare quelli visti nel primo negozio. " Ok questo è tutto quello che ho" spalancai le ante del mio armadio mettendolo a disposizione della mia coinquilina, lei mi guardò con fare malizioso e un sorrisetto pericoloso comparve sul suo volto, io spalancai gli occhi realizzando quello che aveva in mente. " Oh no, quello  non lo metto!" dissi impassibile. " Oh si tu lo metterai e non farai storie perché tu oggi rimorchierai tanti bei ragazzoni e non accetterò un no come risposta" non ero molto convinta della scelta e di come si prospettava la serata ma non ebbi molta scelta perché poco dopo il team si riunì in casa mia e mi ritrovai sola contro quattro. " Cazzo Sissi " lo dissero tutte in coro e io risi delle loro facce sconvolte. Ammirai il mio corpo allo specchio e non potei non essere d'accordo con loro, indossavo un vestito semplice argentato con la schiena totalmente scoperta che le mie forme prosperose rendevano pericolosamente corto e decisamente molto provocante. " dite che è troppo?" le guardai con fare incerto " Assolutamente no! Stai benissimo e mi servi sexy e in forma perché ho intenzione di rimorchiare stasera" scoccai un'occhiata torva a Maria per il fatto che voleva fossi sexy per farle da spalla. " ok tu sei troppo coinvolta per rispondere lucidamente voglio un parere dalle fidanzate" strinsi gli occhi e attesi una loro risposta " Stai benissimo Sissi" le parole di Claudia mi tranquillizzarono in quella gang di matte era l'unica il cui parere non fosse influenzato da secondi fini, poi lei si rivolse a Maria ed Erica " vi avverto se userete Silvia come spalla tornerete a casa a bocca asciutta " io scoppiai a ridere e le occhiate torve e stizzite delle mie amiche non fece altro che fomentare le mie risa. *** Non appena arrivate ci mettemmo in fila che per fortuna non durò molto dato che Erica conosceva l'organizzatore.  La musica era assordante e il fumo annebbiava l'ambiente, perlustrai la sala per cercare di scorgere mio fratello ma di Cris nessuna traccia. " Ehi raga andiamo a bere?" Maria urlava per cercare di sovrastare la musica, " Prima cerchiamo mio fratello! Dovrebbe essere già qui!" le ragazze annuirono e cominciammo la nostra ricerca che per fortuna fu rapida dato che il mio caro fratellone era già intento a scolarsi il primo drink della serata. Lo colpii alle spalle e lui sobbalzò per la sorpresa " Ehi ma cazz.. Sissi!" i suoi occhi infastiditi si addolcirono immediatamente non appena mi riconobbe " cazzone hai deciso di bere senza di me?" finsi un broncio e lui si mise a ridere. Quando lui cominciò a squadrare le mie amiche con fare malizioso lo fulminai con lo sguardo ma non mi considerò minimamente perché continuò con il suo fare da maschio " ragazze siete diventate delle belle gnocche eh!", mio dio era pessimo! Lo colpii alla nuca e lui mi guardò indispettito massaggiandosi la parte lesa, poi indugiò sulla mia mise che ancora non aveva completamente considerato e i suoi occhi si assottigliarono " hai deciso di metterti un fazzoletto al posto di un vestito?" alzai gli occhi al cielo e in mio soccorso intervenne Erica palesando gli obiettivi della serata il che rese la gelosia di mio fratello ancora più evidente. D'un tratto un uomo si girò verso di noi porgendo il secondo giro al mio fratellone, peccato che non si trattava di un uomo qualunque, era lui. Mi si mozzò il respiro e rimasi immobile paralizzata dalla sua presenza per me completamente inaspettata, era una visone... non lo avevo mai visto in tenuta diversa dal solito completo gessato e quel tono casual lo rendeva tremendamente irresistibile, lo fissai per troppo tempo tanto che lui puntò i suoi occhi ghiaccio su di me e il un sorriso malizioso mi fece imporporare. " Buonasera Silvia" si chinò su di me per stamparmi un bacio sulla guancia e il mio imbarazzo non fece che aumentare, non fui capace neppure di ricambiare a parole il suo saluto limitandomi ad un mezzo sorriso. Salutò Erica e si presentò alle altre scoprendo che in realtà eravamo tutte sue studentesse, " Cris hai per caso invitato tutto il mio corso stasera?" la sua battuta fece ridere tutti tranne me che riuscivo solo a pensare a come trucidare mio fratello per il brutto tiro che mi aveva lanciato. " Cris! Se mi avessi detto che ci sarebbero state delle ragazze mi sarei fatto la doccia!"  avrei riconosciuto quella voce da chilometri di distanza e il mio disagio si trasformò immediatamente in gioia ed emozione, " Fede!" gli corsi incontro saltandogli al collo e lui mi fece volteggiare come una bambina. " Piccola mia! Non sapevo ci fossi anche tu" mi mise giù e mi stampò un lungo bacio sulla guancia, " io e le ragazze abbiamo organizzato la serata siete voi gli intrusi qui!" lui sorrise e i miei occhi brillarono di felicità. Ci avvicinammo al gruppo e Federico salutò i ragazzi con pacche sulla schiena e si presentò alle mie amiche, io lo guardavo sognante era da anni la mia cotta proibita ma lui mi riteneva una sorella minore e non mi aveva mai notata in quel modo. Assorta nei miei pensieri non mi resi conto delle tre paia di occhi inquisitori puntati su di me, " che c'è?" sputai brusca " Piccola hai deciso di uccidere qualcuno?" aggrottai le sopracciglia non capendo a cosa si riferisse Federico ma poi vidi il suo sguardo trapassarmi il corpo e lì capii , " dite la verità vi siete messi d'accordo voi due?" Federico si girò verso Cris e scoppiò a ridere scuotendo la testa. Io però ero interessata all'espressione di Furneri che per qualche strana ragione fissava truce il mio amico, pensai a qualcosa che il ragazzo avesse potuto dire per infastidirlo ma in realtà la conversazione fino a quel momento si era concentrata su di me quindi non riuscivo a capire, a meno che ... " Basta fare i cani da guardia, non vi azzardate a marcare il territorio e rovinarci la serata o vi strappo l'uccello a morsi!" Maria si rivolse a tutti e tre probabilmente dimenticando che aveva minacciato di evirazione il nostro prof ma poi prese sottobraccio me ed Erica e cominciò ad urlare " STASERA SI SCOPA!" feci appena in tempo a scorgere le reazioni disgustate di mio fratello e Fede e l'espressione incazzata di Riccardo prima di essere trascinata via. Pov's Riccardo Me ne stavo seduto al bancone da un ora a sorseggiare il mio ennesimo drink ormai solo e decisamente incazzato, i miei due amici erano spariti con due bamboline bionde e quelle ragazzine probabilmente si stavano strusciando su qualche ragazzo in pista. Vivida nella mia mente apparve l'immagine della mia studentessa che si abbandonava alle mani sudicie di qualche omunncolo sudato, storsi il naso in una smorfia nauseata e buttai giù ciò che rimaneva nel bicchiere. " Ciao, sei tutto solo?" non mi accorsi subito della rossa tutta forme accanto a me ma quando lo feci le rifilai il mio solito sorriso ammiccante; " I miei amici mi hanno abbandonato" dissi guardandola con lussuria, " oh allora è un bene che ci sia io a farti compagnia" i suoi occhi brillarono maliziosi e nonostante non fossi molto propenso per i flirt da discoteca dovevo ammettere che fosse davvero un bel bocconcino. " Oh direi che sono molto fortunato" mi avvicinai al suo orecchio per surrarglielo, lei di rimando rabbrividì segno che volesse ciò che io stesso desideravo, forse la serata in fin dei conti non sarebbe finita tanto male. Mi avvicinai alla ragazza con sensualità pronto ad approfondire la nostra conoscenza ma un colpo di tosse mi interruppe e quando alzai lo sguardo non fui affatto contento di ciò che mi si parò davanti. " scusate piccioncini ma vorrei sapere dove si è cacciato mio fratello" la ragazza mi guardava con aria divertita, fiera del fatto che mi avesse interrotto sul più bello. " ragazzina non lo so e non mi interessa ora gira a largo che qui è ambiente per grandi" le rivolsi uno sguardo sprezzante e infastidito per poi tornare ad attenzionare la mia conquista rivolgendole un sorriso ammiccante. Non sapevo come definire la faccia di quell'impertinente se più sbalordita o schifata ma non me ne curai molto e vista la mia indifferenza stizzita se ne andò. " allora cara dove eravamo rimasti?" mi avvicinai a lei per finire ciò che avevo iniziato e quando le mie labbra furono sulle sue le uscì un gemito di piacere che mi fece eccitare ancora di più, approfondii il bacio rendendolo aggressivo e passionale mentre lei si aggrappava a me travolta dal piacere e dalla mia furia. Quando si staccò da me a fatica respirava mentre io non provavo nulla se non un irrefrenabile volglia di sbattermela e chiudere la faccenda. " andiamo a ballare" mi prese per mano trascinandomi al centro della pista, io odiavo ballare ma non vidi alternative dati i mei scopi. Lei iniziò a muoversi sinuosamente strusciandosi sul mio corpo e sulla mia erezione già visibile, le sue mani mi toccavano ovunque mentre io la stringevo guidando i movimenti del suo bacino facendolo coincidere con il mio. Una risata attirò la mia attenzione, quel suono era ormai familiare e ci volle poco per capire da chi provenisse; Silvia si trovava proprio accanto a me intenta a ballare con un uomo rozzo e decisamente troppo grande per lei, quell'energumeno la teneva per la vita conducendola in una danza sensuale, mi nauseava e mi provocò rabbia e non perché mi importasse di quella ragazzina ma perché quell'uomo stava approfittando dell'incoscienza di lei che brilla non capiva molto di ciò che faceva. Decisi di non intromettermi e continuai a ballare con la rossa sperando di abbandonarmi senza ulteriori pensieri. Pov's Silvia Decisi che non mi sarei fatta rovinare la serata da lui e che non avrei fatto da balia a mio fratello quindi andai in pista e mi sbizzarrii. Ero nel pieno delle mie capacità, stavo ballando con un tizio di cui non conoscevo neppure il nome e mi sentivo libera ma quando posai lo sguardo su quegli occhi azzurri che mi osservavano rabbiosi feci qualcosa di cui probabilmente mi sarei pentita qualche ora dopo. Cominciai ad aumentare il ritmo del mio bacino stuzzicando sempre di più quell'uomo alle mie spalle, i mei movimenti lo eccitarono perché sentii la sua erezione prorompente puntare al mio sedere. Quello doveva essere un primo campanello ma io non mi feci scrupoli anzi continuai a fomentarlo toccandogli il petto, stuzzicandolo e tutto ciò non staccando gli occhi dal mio professore che accanto a me si dilettava con la sua conquista. Lui faceva lo stesso, più io stuzzicavo il mio uomo più lui mi sfidava stuzzicando la sua donna, stavamo giocando ad un gioco molto pericoloso o almeno io lo stavo facendo. " ehi bambolina mi stai eccitando da morire" sentii il suo alito maleodorante prima che mi infilasse la sua lurida lingua in bocca. Mi colse impreparata, mi sentii soffocare, cercai di spingerlo via ma era troppo forte; le sue mani erano ovunque e la sua lingua continuava a violarmi mentre io lo spingevo via con tutta la forza che avevo in corpo. D'un tratto fui libera e ci volle qualche secondo per rendermi conto di ciò che stava succedendo, Riccardo mi tirava per il braccio e io camminavo per inerzia ancora troppo frastornata da ciò che era successo. Solo quando giunsi fuori dal locale mi concessi il lusso di riprendere a respirare. " Silvia ti senti bene?" la sua voce era flebile e i suoi occhi preoccupati mentre mi sfiorava il viso con la sua mano in modo dolce. "T-tutto bene si.." portai una mano sugli occhi ormai lacrimanti, era stato devastante e per la mia salute mentale tutto quello non sarebbe dovuto succedere. " Cazzo! Ma cosa credevi di fare?" lo guardai stizzita dal suo tono burbero, ma che cosa aveva in testa? Prima mi aiuta e poi mi sgrida! " Avevo tutto sotto controllo!" mentii perché per nulla al mondo avrei fatto vedere a lui ciò che realmente avevo provato. " stai scherzando ragazzina? Se non ci fossi stato io quell'uomo..." lo vidi sbiancare " Cazzo, lo avrei ucciso!"mi afferrò per le braccia con forza ma io mi scostai in fretta " non ho bisogo di una baby sitter sono grande abbastanza da badare a me stessa quindi adesso se non ti dispiace me ne vado" girai i tacchi e feci per andare al parcheggio ma lui mi afferrò per un braccio e mi fece girare di scatto. " Oh no tu non te ne vai e non credo che tu sappia badare a te stessa data la tua incoscienza di stasera, quindi adesso io ti porto a casa." Inutile dire che le mie proteste furono vane, avevo cercato qualunque tipo di scusa ma per tutta risposta lui mi trascinò a forza alla sua auto. " si chiama sequestro di persona!" " No si chiama salvarti il culo da qualche altro pervertito quindi stai buona e sali i macchina!" "Cristo ci rinuncio!" alzai le mani al cielo sbuffando ed entrai in auto mentre un ghigno soddisfatto compariva sul volto del professor Furneri. Dentro l'abitacolo la situazione era imbarazzante, nessuno dei due proferiva parola e io avevo tenuto il muso per tutto il tempo. Ad un certo punto lo vidi scuotere la testa ridacchiando, che diavolo aveva da ridere? Lo guardai accigliata ma lui continuava a sghignazzare. " posso sapere di grazia il motivo di questo diletto?" il mio tono stizzito e ironico non fece che peggiorare la situazione dato che ora se la rideva proprio di gusto. " sei proprio una bambina Silvia" " e tu sei proprio uno stronzo Riccardo" un piccolo lampo di irritazione attraversò i suoi occhi, forse perché era la prima volta che lo chiamavo per nome. " non credo che ti abbia permesso di darmi del tu" l'ilarità precedente era completamente svanita e adesso era tornato serio ed impassibile. " dati gli eventi credo sia piuttosto superfluo darti del lei" alzai le spalle con noncuranza era ridicolo il suo atteggiamento. Per il resto del viaggio non proferì parola e il mio atteggiamento si adeguò al suo fino a quando non accostò nella rientranza vicino al palazzo in cui si trovava il mio appartamento. Feci per scendere dall'auto ma la sua mano blocco la mia prima che potessi muovermi, i suoi occhi cielo si bloccarono su di me, il suo sguardo era tanto intenso da far tremare, mi sentivo nuda davanti a lui e mi si mozzò il respiro quando il suo viso si avvicinò pericolosamente al mio. Morsi il mio labbro in preda all'ansia e il suo sguardo cadde proprio lì mentre i suoi occhi brillavano di una luce incandescente. I suoi movimenti furono molto lenti, si chinò sul mio corpo e con un tocco veloce staccò la cintura di sicurezza per poi tornare dritto al suo posto. " credo tu debba scendere adesso ragazzina" il suo tono ironico e la risata sardonica mi fece rinsavire e decisamente incazzare. Scesi dalla macchina senza neppure salutarlo ma prima di raggiungere il portone mi bloccai e tornai indietro, " Ah dimenticavo, la rossa con cui ballava frequenta il corso di amministrativo con la Limonari, quindi prima di fare la predica ad una ragazzina come me per il mio comportamento avventato dovrebbe farsi un lavaggio di coscienza, buonanotte professore" lo lasciai lì impalato e filai dentro il portone.
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