Capitolo 4

1986 Words
Pov' Silvia " Ok, adesso fa un bel respiro profondo e cerac di calm.." "ERICA QUEL PEZZO DI MERDA MI HA DETTO CHE HO IL CULO GRASSO." "smettila di urlare mi stai perforando un timpano per la miseria! E tecnicamente lui non lo ha detto." " Me lo ha lasciato intendere bene quel disgraziato. quell'uomo non si pone limiti! dovevi vederlo poi con quella sciacquetta! Se avessi potuto lo avrei strozzato con le mie mani." mi fiondai sul letto sfinita " devi stare calma e dovresti ignorarlo, ti provoca perché gode nel farti incazzare e nel metterti in imbarazzo quindi da oggi in poi lo ignori"  portai una mano sul viso e riflettei sulle parole della mia amica, forse non aveva tutti i torti se lo avessi ignorato si sarebbe stancato di me e avrebbe puntato qualche altra ragazza del corso. " hai ragione devo ignorarlo,ma oggi vengo in palestra con te" " d'accordo ci vediamo alle 6 in via cifali ma non farti influenzare,il tuo culo è perfetto " riattaccai la chiamata e chiusi gli occhi per qualche minuto, avevo bisogno di calmarmi e riprendere con la mia giornata. Passai il pomeriggio tra sentenze codici e manuali e poi mi presi 15 minuti per preparare lo zaino da portare in palestra, non ero di certo una tipa atletica ma ogni tanto mi piaceva sgranchirmi soprattutto per sfogare rabbia e stress e in quel momento c'erano entrambe. Presi l'unico top sportivo in grado di contenere la mia terza,un paio di leggings e corsi via. " Scusa, Scusa! Ho fatto tardi!" cercai di prevenire il rimprovero della mia amica per avermi aspettato 20 minuti al freddo, " Sissi ormai per te il ritardo è normalità, non devi più scusarti" le diedi un colpetto alla spalla e scoppiammo a ridere. " Oh ma guarda chi si vede la bella eremita! qual buon vento ti porta qui oggi bella donzella?" Paolo il titolare ( o almeno così credevo) e personal trainer  si prendeva gioco di me ed Erica se la rideva sotto i baffi, erano due stronzi. " il prof di penale le ha detto che ha il culo grosso" questa volta le diedi un vero pugno sulla spalla "Ahi!" La faccia di Paolo era un misto tra lo scioccato e il divertito e io arrossii per l'imbarazzo " è decisamente una lunga storia ti prego, non chiedere" lo guardai implorante e lui scosse la testa ancora ridendo, "d'accordo allora vai a cambiarti perché adesso ti farò nera". Osservai la mia immagine allo specchio dello spogliatoio e quello che vidi non mi piacque per niente,  " Sissi ci sono un sacco di tipi la fuori sei sicura di voler uscire così?" Erica mi guardava preoccupata e non potevo darle torto era tutto troppo in bella vista! Ma che avevo in testa? " Ero di fretta e ho trovato solo questo!". " ok allora usciamo da qui prima che tu te ne penta" Non appena varcai la soglia della sala mi ritrovai molti occhi puntati e il mio disagio non fece che aumentare " ah però niente male per una con il culo grosso" Paolo si era piazzato davanti a me e continuava a ridersela, se non fosse stato gay lo avrei picchiato per la sua insolenza. " sono pronta Coach fammi nera!" Paolo ci ha dato giù pesante ero alla quinta serie di squat e stavo per morire! "Forza ancora una, muovi quelle chiappe Sissi!" imprecai sottovoce e maledissi Furneri  e le sue parole sul mio fondoschiena. " Sei stata brava ,fai una pausa e poi ti faccio sfogare con un po' di colpi al sacco che ne dici?" gli sorrisi mentre prendevo fiato non avevo nemmeno la forza di parlare. " La porto io al sacco Paolo tu resta in sala" Mi pietrificai, quella voce, quella era la voce che assillava i miei pensieri ormai da una settimana, mi girai di scatto e i miei occhi si scontrarono con quelli ghiaccio di Riccardo Furneri. Era li di fronte a me con il suo solito ghigno arrogante e la sua tenuta sportiva e cristo santo per quanto avrei voluto ucciderlo era una visione per gli occhi di una donna. " prof-professor Furneri che ci fa lei qui?" gli scappo un ridolino e incrociò le braccia al petto, " Silvia questa è la mia palestra tu piuttosto che ci fai qui è la prima volta che ti vedo" Cosa? Ha anche una palestra? " non vengo qui spesso.. solo quando sono particolarmente stressata" indugiai sull'ultima parola e lo fissai con la voglia di incenerirlo. Lui per tutta risposta si chinò e sussurrò al mio orecchio proprio come aveva fatto quella mattina ,  " scommetto che sia io il motivo della tua presenza" la sua sfacciataggine non aveva eguali era arrogante, scortese e poco professionale. Era tutta colpa sua, se non fosse stato per la sua boccaccia io sarei a casa nel mio bel divano a guardare Netflix. Invece mi ritrovo qui in palestra, che per ironia della sorte appartiene al mio carnefice, praticamente mezza nuda e con i muscoli a pezzi! " non credo di dare troppa importanza ai commenti di un professore poco professionale" Adesso erano le sue iridi ad essere scure di rabbia e la sua mascella era contratta, prendi questa professore! " Capo posso lasciarla nelle tue mani o c'è il rischio che vi azzanniate?" entrambi ci voltammo verso Paolo la cui presenza era stata completamente dimenticata dal nostro litigio e ci guardava con curiosità e divertimento. " Va pure Paolo ci penso io a Silvia" indugiò troppo sul mio nome quasi volesse godere nel pronunciarlo e questo mi fece iperventilare. poi mi resi conto di come Paolo avesse chiamato il mio professore... " ti ha davvero chiamato capo? " " Silvia cosa delle parole mia palestra  ti è sfuggito?" " Ehm ...pensavo fosse tua nel senso che vieni qui quando sei a Catania non tua tua, è un po' strano" " mi occupo di affrai Silvia e questo è uno di quelli" chiuse la conversazione e mii condusse in una saletta accanto alla sala principale, era vuota se non fosse per dei sacchi appesi qui e li. " allora qual è il povero sacco sfortunato che dovrò prendere a calci?" " lo hai davanti ragazzina" indicò se stesso con le mani e i miei occhi schizzaro fuori dalle orbite. " stai scherzando? Io non ti picchio! " " tu lo farai invece, è più stimolante con una persona in carne ed ossa credimi" aveva già indossato i paracolpi ed era davvero serio. " Accidenti io non picchierò il mio professore di diritto penale!" Riccardo alzò gli occhi al cielo evidentemente spazientito " in questa sala ci sono solo Silvia e Riccardo quindi metti quei guantoni e fammi vedere cosa sai fare" mi guardò con sfida e io non seppi resistere, l' aveva detto lui che non c'era nessun titolo di mezzo in quella sala quindi avrei potuto fare di tutto. Indossai i mei guanti e presi posizione davanti a lui che mi correggeva e diceva come muovermi, " colpisci Silvia" e colpii davvero e fu... liberatorio. Continuai a colpire sotto le sue incitazioni i colpi si fecero sempre più frequenti e veloci e a quel punto colpivo alla ceca senza pensare a nulla, solo alla sensazione di piacere e libertà che ne traevo. " Brava ragazzina continua, più forte !" più lui mi spronava più io colpivo forte ma qualcosa andò storto perché il mio ultimo colpo nom fu parato e la forza di gravità mi spinse a cadere in avanti trovandomi tra le braccia forti di Riccardo Furneri. " Cazzo scusami non ho visto il colpo, tutto bene Silvia?" appariva realmente preoccupato e per qualche secondo scorsi uno sguardo sincero e senza maschere. " Si, non preoccuparti, sto bene" lui mi stringeva ancora e il mio corpo a contatto con il suo bruciava, continuammo a fissarci, l'uno dentro l'altro come se stessimo comunicando solo con gli occhi ma quella magia durò poco perché l'oscurità fece ritorno e con delicatezza si staccò da me. il vuoto che provai fu indescrivibile, il suo calore creava dipendenza e nulla di tutto questo mi era mai capitato prima. " io-io... grazie per avermi presa, adesso devo andare" ero imbarazzata senza parole e mi mancava l'aria, dovevo uscire da li e alla svelta. Come un razzo mi precipitai in sala e dopo aver intercettato la mia amica la forzai a seguirmi nello spogliatoio afferrandola per un braccio " Ehi ma che ti prende!" " Sta zitta e seguimi" Chiusi la porta dietro di me e cercai di calmare il mio respiro affannato, Erica mi guardava sbigottita non capendo cosa mi stesse succedendo. " Sissi mi vuoi dire perché mi hai trascinata qui come una pazza?" sbuffò e incrociò le braccia al petto attendendo una spiegazione " ho fatto box con lui" presi un momento di pausa e vidi la mia interlocutrice osservarmi con circospezione " poi ho perso l'equilibrio e lui mi ha presa" rivivendo la scena mentre la raccontavo arrossii nuovamente. Erica rimase in silenzio studiandomi come fossi una cavia da laboratorio, " potresti dire qualcosa invece di startene lì impalata?" mi accasciai sulla sedia e coprii il viso con le mani in segno di disperazione. " Silvia Bianchi  non è che per caso ti piace il prof?" alzai di scatto la testa e vidi il suo ghigno malizioso sul viso.  " Ma non è che per caso tu sia impazzita?" lei sbuffò e si sedette accanto a me " Oh ma dai non fare la finta tonta è sexy da morire e nemmeno tu puoi negarlo" non aveva tutti i torti era una visione per gli occhi quel dannato uomo ma era il mio professore accidenti! " d'accordo forse è sexy ma lo odio, piuttosto mi piacerebbe ucciderlo" " Oh beh da quello che ho visto anche lui vorrebbe farti diverse cose" le diedi un buffetto sul braccio "prima diventi pazza e adesso farnetichi? Quello mi vede solo per torturarmi" Lei sembrò rifletterci su ma il suo sorrisetto mi fece intendere che non aveva cambiato idea. " Sissi sei davvero troppo ingenua", scosse la testa " è vecchio" ribattei io con ovvietà " l'età non conta " fece lei " è il nostro professore!" dissi io " solo per sei mesi" rispose lei " è un don giovanni arrogante!" uffa ma che aveva quella ragazza, mi faceva uscire dai gangheri " direi che può permetterselo, lo hai visto?" alzai gli occhi al cielo alla sua risposta " in ogni caso gli piacciono i culi biondi" " al momento direi che è puttosto interessato al tuo di culo" " ERICA!" " Oh Sissi andiamo! non puoi essere così cieca! quel tipo se potesse si infilerebbe nelle tue mutande e se non ci ha ancora provato è solo per motivi di etica"  si alzò di scatto e io sbuffai stanca di quel battibecco infinito. Quando uscimmo dallo spogliatoio fui colpita dall'ansia, speravo di fuggire senza incontri imbarazzanti con Riccardo Furneri  ma a quanto pare la fortuna non era mai dalla mia parte perché era proprio all'ingresso intento a parlare con Paolo. " ciao Pablito!" Erica salutò con calore l'istruttore con due baci sulle guance e poi si rivolse al professore sfoderando un sorriso smagliante  " Salve professor Furneri " gli tese la mano che lui accettò con garbo " ci conosciamo signorina?" " Frequento il suo corso di diritto penale sono una collega di Silvia" lui prima si voltò verso di me poi continuò a prestare attenzione alla mia amica " piacere di conoscerla" Erica sorrideva come una sedicenne in calore e io alzai gli occhi al cielo. Strattonai il suo braccio per destarla dalla sua trance e poi mi rivolsi ai due uomini che ci osservavano " ciao Paolo!" lo abbracciai con affetto e mi limitai a mimare un arrivederci professore con tono freddo e distaccato a Riccardo Furneri.
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