Mi gettai a capofitto sui libri e non mi resi conto che fossero già le 8 di sera e che tra meno di 20 minuti sarebbe venuto a prendermi Cris per cenare insieme.
" Merda! È tardissimo!" mi alzai di scatto abbandonando libri ed evidenziatori e fuggii in bagno per darmi una ripulita alla buona, in fin dei conti stavo andando a cena con mio fratello e non serviva mettersi in tiro.
" hai un appuntamento con Cris?" mi voltai con lo spazzolino ancora in bocca e vidi Francesca appoggiata alla porta del bagno che mi guardava con occhi tristi e annuii in risposta.
" ehm.. co-come sta?" sputai il contenuto della mia bocca e mi resi conto che ancora non le avevo raccontato cosa fosse successo quel dannato pomeriggio.
" Oh quel cretino sta bene e vuoi sapere l'ultima? Il professor Furneri è un suo collega e lo ha portato in casa mia e io ero in doccia ma avevo dimenticato i vestiti in camera quindi sono passata in mutande poi Cris mi ha detto che non era solo e io pensavo fosse Federico quindi sono tornata in cucina solo con la felpa e Furneri mi guardava le mutande e io sono scappata!"
le mie parole erano sconclusionate e gesticolavo esasperata al ricordo della figuraccia colossale di quel pomeriggio, mentre lei aveva la bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore.
" cioè fammi capire, Furneri è stato qui e ti ha vista in mutande?" beh lei è stata più brava di me a riassumere.
" Si" dissi sconsolata portandomi le mani sul viso dalla vergogna.
" OH MIO DIO SISSI!" si portò le mani alla bocca e scoppiò in una risata fragorosa mentre io rimasi immobile a fissarla con un'aria decisamente incazzata.
" piantala di prendermi per il culo" risposi stizzita ma lei continuò a ridere giungendo perfino alle lacrime; il mio telefono si illuminò, era Cris che mi avvertiva fosse sotto casa, oltrepassai sbuffando la mia coinquilina e senza salutarla uscii di casa sbattendo la porta.
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" per me due polpette per favore" sorrisi al cameriere che ricambiò in modo decisamente troppo cordiale con tanto di occhiolino!
Dopo aver preso la mia ordinazione il ragazzo si rivolse a mio fratello che prese praticamente tutto il menù.
" da quando non mangi Cris?"
" Scherzi? Vengo giù una volta all'anno devo fare rifornimento!" scoppiai a ridere e lui mi seguì. Cris stava a Milano già da qualche anno e quando scendeva in Sicilia per le vacanze estive faceva scorta di cibo per una vita intera! Non mi sorprese che mi avesse portato in via Plebiscito per rimpinzarsi di carne di cavallo, non che a me dispiacesse, anzi direi che l'adoravo.
" Ehm.. Sissi?" aveva un tono imbarazzato che catturò la mia totale attenzione.
" se stai per chiedermi come sta Francesca sta bene ed è fidanzata." Forse ero stata troppo dura ma conoscendo quella testa calda di mio fratello era meglio così.
" non essere sulla difensiva, volevo solo sapere come stava" sembrava offeso dai miei toni e sospirai rassegnata al fatto che quella conversazione sarebbe durata più a lungo del previsto.
" Scusami non volevo essere così dura solo che la vostra relazione è sempre stata complicata e mi tirate sempre in mezzo!" il suo viso era affranto e gli presi la mano per consolarlo
" Cris lei ti piace ancora vero?" puntò i suoi occhioni azzurri da cucciolo su di me e capii che la risposta era affermativa " mi spieghi perché ti sei comportato da stronzo allora?" lui si tirò indietro stizzito " io.. beh avevo paura ok? era tutto un casino in quel periodo!"
mi sentii colpevole perchè in effetti il casino ero io.
" ma paura di cosa? lei ti amava per la miseria! vi si leggeva negli occhi a tutti a due!"
" tu non puoi capire Sissi"
" beh io non so cosa sia successo esattamente tra voi due ma sono passati due anni e voi continuate a non parlarvi! "
si passò una mano sul viso e si accasciò sulla sedia.
" prima o poi dovrete affrontare questa storia Cris"
" chi ti dice che io non volgia paralre con lei?"
"lo so che vuoi farlo e che non è semplice. Sono sicura che lei provi ancora qualcosa per te, lo vedo nei suoi occhi quando mi chiede di te"
La nostra conversazione terminò quando il cameriere ci portò i nostri piatti di carne fumante.
" tu e il professor Furneri lavorate insieme da molto?" lo dissi tutto d'un fiato per non fargli capire il mio disagio ogni volta che lo nominavo.
" Riccardo è il titolare dello studio di Milano Sissi e siamo buoni amici" fece spallucce e continuò a mangiare tranquillamente, ma mi liquidò con troppa fretta e questo mi diede da pensare.
"e perchè non mi hai mai parlato del tuo capo amicone e super sexy?"
Cris si bloccò e mi guardò guardingo, mi resi conto di aver terminato la domanda con un "SEXY" riferito al mio professore.
ma che diavolo avevo in mente!?
" capo sexy? Sissi, ha 35 anni e non è roba per te" il suo tono si fece serio e appariva tanto un avvertimento.
"Sta calmo Cris non sarei interessata a lui neanche se fosse l'ultimo uomo sulla faccia della terra".
le mie parole lo tranquillizzarono perchè i suoi occhi tornarono limpidi e il bronciò lascio posto ad un sorriso birichino.
La serata continuò tranquilla e dato che entrambi il mattino dopo dovevamo alzarci presto mi accompagnò a casa subito dopo.
" ciao fratellone ci sentiamo domani" gli schioccai un bacio sulla guancia e mi avviai verso il portone, ci volle qualche secondo prima che trovassi le chiavi e quando finalmente aprii notai che ancora la macchina di mio fratello era al centro della carreggiata. Scossi la testa e sorrisi, come al solito non sarebbe andato via fin quando non avessi chiuso la porta dietro di me, gli mandai un bacio al volo e mi diressi a casa.
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" Oggi parleremo dell'associazione di tipo mafioso e dell'articolo 416 bis, vi comunico che è uno degli argomenti che ritengo della massima importanza quindi vi pregherei di prestare molta attenzione perché molto di cui parleremo non sarà sul manuale " alzai gli occhi al cielo e sbuffai per le parole del professore, significava stare attenta al 100 per cento e la mia voglia era pari a zero.
" la fattispecie dell'articolo 416 bis viene introdotta con la legge Rognoni la Torre numero 646 del 1982, la caratteristica fondamentale su cui si impernia tutta la disciplina è l'utilizzo del c.d metodo mafioso" scandiva le parole in modo chiaro e l'andamento era piuttosto lento quasi a voler fissare ogni singola parola che usciva dalla sua bocca.
la sua bocca era decisamente sexy... chissà se era bravo ad usarla anche in altro modo.
" il ricorso al metodo viene puntualizzato nella fattispecie facendo riferimento alla forza di intimidazione e alle condizioni di assoggettamento e omertà che ne derivano. Chi sa dirmi cosa si intenda per assoggettamento e omertà?"
la sua domanda a bruciapelo mi destò dal mio sogno erotico sul mio dannato professore e cercai di racimolare un grammo di lucidità.
Immediatamente adottai la mia solita strategia per rendermi invisibile, abbassai lo sguardo e mi nascosi dietro il corpo del collega davanti a me aspettando che il prof scegliesse la sua vittima sacrificale. Ma feci male i mei conti perché quello non era uno dei miei soliti professori, no, lui era Riccardo Furneri e uno dei suoi obbiettivi era rendermi la vita un inferno.
" Signorina Bianchi vuole provare a rispondere lei?" sussultai a sentire il mio nome e arrossii violentemente per l'imbarazzo, lui dovette notare il mio disagio perché ghignava soddisfatto. Dovevo assolutamente togliergli quel sorriso dalla faccia e poi era un argomento fresco dovevo saperlo per forza!
Presi un respiro e cercai di ragionare sulla risposta " Certo professore, l'assoggettamento dovrebbe riferirsi sia all'ambito fisico che morale più quest'ultimo oserei dire. in effetti il modus operandi delle associazioni mafiose è quello di plasmare un regime di terrore in un determinato territorio, da qui anche il consenso dei soggetti assoggettati e quindi l'omertà ossia la volontà diffusa di non collaborare con la giustizia"
cercavo approvazione sul suo volto ma era impassibile e il suo sguardo era... intenso e profondo, mi faceva sentire nuda e disarmata.
Arrossii ancora di più, poi interruppe il contatto visivo e ricominciai a respirare.
" Bene Signorina" disse solo quello e poi continuò la sua lezione mentre io speravo con tutto il cuore che mi avrebbe lasciato in pace per il resto della giornata.
Pov's Riccardo
Quando uscii dall'aula dopo la mia ultima lezione un profumo di pizza appena sfornata si insinuò tra le mie narici, lanciai uno sguardo al mio rolex ed era quasi mezzogiorno, avrei avuto giusto il tempo di mettere qualcosa sotto i denti prima di andare in tribunale, ma quando puntai lo sguardo al bar dell'università vidi la sorella del mio collega e migliore amico al bancone che ordinava l'ennesimo caffè della giornata, quella ragazza aveva più caffè in corpo che sangue. Seguii i suoi movimenti e mi balenò alla mente la scena di due giorni prima...lei mezza nuda sull'uscio della cucina pronta a dare battaglia a suo fratello. Non ero riuscito a togliermi le sue gambe nude dalla testa per un intera sera almeno fino a quando Sonia non mi aveva fatto un bel servizietto. Scacciai i ricordi e continuai a squadrare la mia studentessa, non era di certo lo standard di bellezza a cui ero abituato; Silvia Bianchi mi arrivava a mala pena alla spalla per non parlare dei fianchi troppo larghi e il sedere troppo prosperoso rispetto al vitino di vespa che si ritrovava, ma nel complesso era una ragazzina piacente per i ragazzi a cui interessava un corpo formoso come il suo.
Perso nei miei pensieri non mi accorsi che la ragazza stava chiacchierando in modo intimo con... probabilemnte un suo collega, quella scena mi provocò un senso di disagio, non che mi interessasse se Silvia Bianchi flirtasse con qualcuno ma quel tipo aveva un fare piuttosto lascivo che non ritenevo per nulla rispettoso, soprattutto in una facoltà come questa.
" Riccardo , che bella sorpresa!" distolsi lo sguardo da Silvia per qualche secondo per capire chi mi stesse salutando e non fui colpito dal vedere la professoressa Limonari, le rivolsi il mio solito sorriso ammiccante, quello che riservavo alle donne e lei si sciolse come un cubetto di ghiaccio al sole. Non era la prima volta che Sandra Limonari mi si approcciava da quando ero tornato da Milano anzi direi che era alquanto appiccicosa, ma data la sua bravura a letto era meglio che la tenessi buona.
" Sandra! sono felice di vederti anzi ti propongo un caffè che ne pensi? Io stavo giusto andando a prendere qualcosa da mangiare" in quel modo sarei stato abbastanza vicino a Silvia e al bell'imbusto.
Appena giunti al bancone ordinai due caffè per me e per la mia collega e un pezzo di pizza da portare via, poi rivolsi la mia attenzione a Sandra che stava dicendo qualcosa a proposito di un seminario di cui onestamente non me ne fregava assolutamente nulla.
" Possiamo vederci questa sera?" abbassai lo sguardo sulla mano di Sandra che toccava il mio braccio e notai che due occhi color nocciola erano rivolti sullo stesso punto; Silvia Bianchi aveva ben interpretato il gesto della professoressa Limonari e lo sgomento nei suoi occhi mi divertì parecchio.
" Certo Sandra ne sarei felice facciamo alle 8?" le rivolsi un sorriso e i suoi occhi si illuminarono "allora a stasera Riccardo, adesso ho una lezione ci vediamo!" la salutai con un cenno e la donna si dileguò. Stavo ancora sorseggiando il mio caffè quando la piccola Sissi mi affiancò, "ehi Marco mi dai due tranci per favore?" non potei non notare il suo nervosismo e sapevo che la mia vicinanza ne era il motivo.
" Ecco a te bellissima" il barista le sfoderò probabilmente uno dei suoi sorrisi più smaglianti e lei arrossì vistosamente, alzai gli occhi al cielo per la scena patetica che mi si era appena palesata.
" Due tranci signorina Bianchi?" alzai un sopracciglio guardandola dall'alto data la sua bassa statura.
Lei scattò verso di me pronta ad incenerirmi " mi sta dicendo che sono grassa Pofessor Furneri?" mi sfuggì un risolino e lei si incazzò ancora di più così mi ricomposi
" alludevo al fatto che due forse sono troppi, è un peccato buttare il cibo non trova?"
" le assicuro che il tutto andrà nel mio stomaco professore!" stringeva i pugni lungo i fianchi e la mascella era contratta dalla rabbia, quella ragazza era pepe puro e cercando di mantenersi rispettosa stava cercando di reprimere la sua indole.
" in questo caso direi che posso anche offrirle io il pasto" uscii la banconota prima che lei potesse ribattere " arrivederci signorina Bianchi spero che un po' di attività fisica aiuti a smaltire tutti quei carboidrati " sussurrai al suo orecchio e lei reagì sussultando non so se per la vicinanza o per le mie parole ma il rossore delle sue gote fu una vittoria.