16. THEY DON'T KNOW (once again)

1555 Words
A volte William pensava a cosa sarebbe successo fra qualche anno. La gente l'avrebbe ricordato? Magari qualche studente durante una cena avrebbe detto qualcosa come "Ricordi William? Dai, quel ragazzo che versò il caffè addosso a Theo" e da quel punto tutti avrebbero ricordato William Spencer. Non era vitale essere al centro dell'attenzione per lui, ma spesso si chiedeva come ci si sentiva ad essere uno di quelli che contano a scuola. Per esempio, quel giocatore di football che fa il punto decisivo, il capitano della squadra, quello con una pagella con sole A, il ricco di famiglia o ancora il simpaticone amico di tutti. Perché al liceo ci sono e ci saranno sempre le suddivisioni, non solo in gruppi, ma di persone. Basti guardare una classe: c'è l'oca, chi va dietro all'oca, chi disprezza colui che le va dietro, chi è segretamente innamorato del compagno di banco, il secchione, il ripetente ignorante, il drogato, lo strano, il silenzioso. Diamine, William sarebbe potuto andare avanti per ore nell'elencare i vari caratteri degni di una commedia in teatro, ma arrivando al punto: c'era colui che dirigeva il giornalino della scuola. Aveva visto dei film e alcune serie tv in cui questo giornalino era rappresentato come una cosa figa. Beh lo era finché Liam e Dave non avevano deciso che pubblicare una foto di lui che restituiva gli abiti ad Edward era un'idea fantastica. Quella mattina era arrivato a scuola stanco morto per la giornata pesante del giorno prima che era stata un accumulo di stress tra sua madre e le decisioni prese all'ultimo minuto, la confessione ad Edward, il lavoro in cui Michael sembrava essere tornato il simpaticone di prima e il non trovare sua madre in casa al ritorno da quest'ultimo. A tutto quanto si era aggiunta la pacca sulla spalla di Luke e il «Ci dispiace, Will. Ma ti avevamo avvertito.» di James, seguiti da Kyle intento a piazzargli il giornalino sotto il naso e fargli notare quella foto idiota contornata di cuoricini e una stupida scritta rossa sotto che diceva qualche cazzata come "Edward aggiunge una nuova vittima all'elenco di conquiste? Il nuovo ragazzo catturato dal campo magnetico che è il nostro capitano!" e William era allibito. «Siete seri? Cioè credete a questa merda?» chiese quindi, guardando i tre amici e gettando via il giornalino senza poter affrontare la realtà. Bastavano due scritte e qualche cuore con una foto che non dimostrava nulla, per portare James, Luke e Kyle a pensare che fosse stato solo il giochino sessuale di Edward Adams? Oltretutto, la gente lì non si faceva i fatti propri? «Perché avresti dovuto ridargli i vestiti?» chiese Luke, ovvio. William alzò gli occhi al cielo, «Sono cazzi miei il perché io gli dia i vestiti! E sono cazzi nostri se scopiamo o no! Non capisco che c'entra scrivere questa merda. Ma quei due idioti non la passeranno liscia, impareranno a farsi i cazzi loro.» sbottò stringendo convulsamente il giornale nella mano, accartocciandolo e gettandolo nel cestino. «Numero cinquantasei! Spencer?» lo chiamò Brandon, gridando in mezzo al cortile e facendo saltare i suoi nervi. Si voltò lentamente e sentì l'idiota gracchiare un «Dai, sì tu!» per poi avvicinarsi a lui e squadrarlo da capo a piedi, «Sapevo che Eddy mentiva! Si vedeva lontano un miglio che ti aveva scopato.» affermò con sicurezza. William strinse i pugni sentendo le unghie conficcarsi nel palmo della mano. «Ma ehi, non te ne faccio una colpa e non sono qui per darti della puttana, volevo solo informarti che siamo ormai oltre i cinquanta! Insomma, fai parte di un traguardo che-» «Brandon, magari dovresti smetterla.» lo zittì Chris, affiancandolo ed incrociando le braccia. L'amico lo guardò con sufficienza, «Mi stavo solo compl-» «Ho detto che devi smetterla. Se Edward ti sentisse probabilmente ti romperebbe il naso. Sparisci.» ribatté con una calma allucinante. William allentò la stretta dei pugni e guardò Brandon alzare gli occhi al cielo e borbottare un "Fottiti" per poi allontanarsi. «Sei la mia nuova guardia personale?» chiese William, mettendo le mani nelle tasche dei jeans e guardando il moro davanti a lui. Chris alzò le spalle per poi accendersi una sigaretta e fare un tiro, «Edward parla molto con me e se c'è o ci sarà un cinquantasei, di certo quello non sei tu. Tiene molto a te e ha cercato di farlo capire a Brandon ma purtroppo quel deficiente ha il corpo controllato dal cazzo e non dal cervello, che vuoi farci.» William lo vide spostare gli occhi dietro di lui e si voltò a sua volta, notando Luke, James e Kyle guardare la scena dietro di lui in silenzio. Riportò lo sguardo su Chris che accennò un sorriso divertito, «E comunque non hai bisogno di guardie del corpo, ne hai già tre; quattro se contiamo Edward, che probabilmente spaccherà la faccia ad Adam e Dave. Ma se la sono cercata.» fece un altro tiro alzando un sopracciglio rivolgendo sempre lo sguardo dietro William. Quest'ultimo si voltò nuovamente essendo curioso e notando James cercare qualcosa nello zaino. Passò lo sguardo dall'uno all'altro non capendo e poté affermare che lo sguardo del moro fosse proprio rivolto all'amico. «Grazie, in ogni caso.» disse distrattamente, ottenendo quindi l'attenzione di Chris che sembrò risvegliarsi solo in quel momento e annuì guardandosi intorno nervosamente, «D'accordo, raggiungo gli altri. Non hai ancora visto Edward, vero?» chiese, spostando di nuovo lo sguardo. William si fece coraggio e fece per chiedergli cosa avesse James di tanto interessante, quando il protagonista dei loro discorsi li interruppe con un per niente felice «Buongiorno.» che fece voltare tutti verso di lui. «Hei, visto le novità?» chiese William, retorico, guardando Edward che si limitò ad un cenno del capo, guardando poi Chris. Quest'ultimo ricambiò lo sguardo, «Brandon stava facendo le sue battute intelligenti e dato che non c'eri sono intervenuto.» spiegò, indicando William con la mano libera e riprendendo a fumare. Edward annuì, «Grazie, amico. Will, possiamo parlare?» chiese, facendo sussultare William, preso dal pensare al motivo per il quale Chris stesse continuando a fissare James mentre questi faceva di tutto pur di non alzare lo sguardo e incrociarlo con quello dell'altro. «Ora? Stanno per iniziare le lezioni, Ed.» rispose, notando alcuni alunni entrare e alzando poi un dito facendogli notare che la prima campanella fosse suonata. Edward si avvicinò a lui, «Per favore.» sussurrò, cercando di prendergli la mano. William la spostò sorridendo nervosamente, «Okay.» disse soltanto, «Ragazzi, ci vediamo in classe?» chiese poi rivolgendosi agli amici. Luke alzò gli occhi al cielo, «Non abbiamo la prima ora in comune, quando imparerai l'orario, Spencer?» chiese divertito, facendo un cenno con la mano come saluto e allontanandosi con Kyle. «Non ho idea del perché parli se non sa le cose. Noi abbiamo la prima insieme, Will, quindi sì ti tengo il posto.» aggiunse James, scuotendo la testa rassegnato e facendo per andarsene dopo che William rise e gli disse che avrebbe fatto presto, quando «Gli tieni il posto per evitare che si siedano sconosciuti accanto a te?» chiese Chris, parlando senza guardare il diretto interessato che invece stavolta lo stava guardando. William si accigliò. Possibile che quei due non si sopportassero? «Vorrei evitare di perdere tempo con i coglioni.» ribatté glaciale James, prima di allontanarsi. Chris sbuffò una risata e si allontanò a sua volta raggiungendo il suo gruppo. «Andiamo?» lo richiamò Edward, stringendo la mano di William per riuscire ad ottenere la sua attenzione. Il ragazzo annuì e lo seguì all'interno della scuola, lasciando che lo trascinasse nel bagno assicurandosi che non ci fosse nessuno, prima di «Mi dispiace per il giornalino. Non sapevo nulla fino a quando Chris non mi ha mandato un messaggio.» scusarsi, come se fosse colpa sua. William lo guardò soltanto, prima di sorridere, «Ed,» lo interruppe, «non è colpa tua, non sei tu a doverti scusare. Non mi disturba che la gente sappia, ma il fatto che Adam e Dave non si siano fatti i cazzi loro mi urta parecchio e anche che la gente mi consideri il tuo cinquantasei. Chris dice che non lo sono ma se lo sono dimmelo ora e-» «Non lo sei, Will.» lo interruppe Edward, afferrandolo per i fianchi e attirandolo a sé, schioccandogli un bacio sulle labbra rosee, «Niente cinquantasei, se vuoi puoi essere il mio numero uno.» disse dolcemente, sorridendo con tanto di fossette. «In che senso il tuo numero uno?» chiese William, cercando di capire se ciò che stava pensando era ciò che il riccio intendeva. «Possiamo parlarne stasera, magari dopo un gelato? Al parco?» chiese allora Edward, baciandolo nuovamente sulla punta del naso. Will lo arricciò e sorrise annuendo, «A che ora?» chiese, incrociando le braccia dietro il collo del riccio alzandosi appena sulle punte. «Ti dico dopo, ma non prendere impegni.» promise Edward, ricambiando il bacio che William cominciò appena lui finì di parlare. «Allora ci vediamo dopo.» disse il liscio, chiaramente più rilassato di poco prima, scostandosi ed uscendo dal bagno appena in tempo dato che l'ultima campanella suonò in quel momento. Solo in quel momento si accorse di aver sorvolato su un problema che poco prima gli sembrava vitale, solo parlandone con Edward, scegliendo di ignorarlo. Alla fine, non era un grande problema, bastava far capire ad Adam e Dave che dovevano smetterla di fare gli idioti. E comunque loro non sapevano nulla su lui ed Edward. Nulla.
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