Le Nuvole

497 Words
Le nuvole ingoiano il sole, fanno piovere lacrime dal cielo, scatenano in me un dolore antico: tu, che sei volato via senza di me. Amore, una nuvola ti ha rapito, ma nell’ombra io ti sento ancora vivo, perché il mio amore squarcerà le nubi, e allora, per sempre, sarai qui con me. … La collina era una ferita aperta. Alessio salì il sentiero fangoso, gli stivali affondando nell’erba bagnata come in quel giorno. Sopra di lui, le nuvole—grigie, spesse, voraci—divoravano il sole. Gocce fredde gli scivolarono lungo il collo, frammiste alle lacrime che si rifiutava di versare. Un anno senza di te, Leo. Un anno di cielo vuoto. Si fermò sulla cima, dove l’erba era più alta. Qui, Leo gli aveva stretto la mano per l’ultima volta, dicendo: "Guarda che panorama, Ale. Sembra che il mondo sia nostro". Poi il vento, la moto che sbandava, il vuoto. Le nuvole scaricarono pioggia più fitta, lavando via ogni colore. Alessio chiuse gli occhi. Ogni goccia era un colpo: senza di me, senza di me, senza di me. Improvviso, un calore. Non dal cielo—dall’interno. Una fiamma che bruciò il gelo nelle vene. Aprì gli occhi, e l’ombra davanti a lui si materializzò in una figura. Contorni sfumati, capelli bagnati che incorniciavano occhi nocciola, quel sorriso obliquo che lo faceva impazzire. Leo. "Sei solo pioggia e memoria," mormorò Alessio, la voce spezzata. Leo avanzò. Le sue dita—reali, calde, vivissime—sfiorarono la guancia di Alessio. "E tu sei la luce che mi tiene qui." Il tocco elettrizzò la pelle. Alessio afferrò quel polso, temendo che svanisse, ma Leo si avvicinò fino a che il respiro dell’uno si fuse con l’altro. Puzza di terra bagnata, di muschio, e sotto, il profumo di mandorle amare che era solo di Leo. "Mi manchi ogni mattina," sussurrò Leo, le labbra a un soffio dalle sue. "Ogni volta che le nuvole coprono il sole, sento il tuo dolore." Alessio lo baciò. Non un bacio, ma un’esplosione—fame, rabbia, speranza. I denti si urtarono, le lingue lottarono per dominio, le mani si aggrapparono a corpi che non c’erano ma che bruciavano più del sole. Leo lo spinse contro un albero, il tronco ruvido che graffiava la schiena di Alessio mentre i fianchi si cercavano con urgenza animalesca. "Ti ho promesso che sarei rimasto," ansimò Leo, mordendogli il collo. "Anche nell’ombra." Il cielo ruggì. Un fulmine squarciò le nubi, e un raggio di sole—dorato, trionfale—avvolse i due corpi. Alessio vide il proprio amore riflesso negli occhi di Leo: una forza primordiale che scioglieva le tenebre. Le nuvole si ritirarono, lasciando un azzurro puro. Leo si dissolse a poco a poco, ma il calore rimase, stampato sulle labbra di Alessio. "Per sempre," sussurrò la voce nell’aria, mentre il sole asciugava la terra. Alessio sorrise, per la prima volta in un anno. Le nuvole torneranno, ma ora sapeva: l’amore è più forte dell’ombra.
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