Vero Amore

270 Words
Un’amica ascolta senza rubare le parole, Un’amica asciuga pianti che nessuno vede, Un’amica non ti lascia nell’angolo del vuoto Quando il mondo diventa un muro di ghiaccio. Un’amica sei tu: Casa quando tutte le porte sono chiuse. …. Il caffè nella tazza di Elena era freddo. Fuori, Milano era grigia. Sul tavolo, l’invito di nozze di Andrea brillava come una ferita. "Parteciperai? Sarebbe importante per me", scriveva sotto. «Buttalo», disse Marco, afferrando il cartoncino dorato. Lo strappò in quattro, senza drammi. I suoi occhi – verdi e troppo intelligenti – non lasciarono spazio a discussioni. «Perché mi fa ancora male?» mormorò lei. «Perché sei viva. I morti non soffrono». Luca entrò in cucina, fresco di doccia. Senza chiedere, prese la moka e ricominciò il caffè. Il silenzio era pieno dei suoi gesti: acqua, caffè macinato, fiamma bassa. Routine = amore, pensò Elena. La serata non fu epica. Nessun discorso, nessuna lacrima dirottata. Marco le mise in mano "Orgoglio e Pregiudizio" – «Leggimi la parte dove Darcy è un idiota, ti odierai meno» – e Luca sbucciò una mela, posando le fette sul libro come segnalibri commestibili. Quando la voce di Elena si incrinò sul "non sono abbastanza" di Elizabeth, Luca posò il coltello. «Quella è una bugia che ti ha messo in testa lui». «Siamo qui per disinnescarla», aggiunse Marco, poggiando la testa sulla sua spalla. A mezzanotte, Elena guardò i due uomini addormentati sul divano: Marco con le ginocchia piegate come un gattino, Luca col braccio protettivo sopra di lui. Capì che l’amicizia non era un paracadute. Era il suolo che ti aspettava quando cadevi. Sempre. Fine
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